GAIA PARRINI
Cronaca

Danneggiata l’opera in memoria di Mario Giannelli

Aveva inaugurato la sua edizione 2025 soltanto qualche ora prima, tra dibattiti su “guerra e repressione“, spazi multimediali immersi nella...

L’installazione in cartapesta «Omaggio-Oluglio» realizzata in memoria di Gigi Blù, alter ego di Mario Giannelli, inaugurata pochi giorni fa in occasione della riapertura del Museo Popolare Gïåk Vërdün sul Viale dei Tigli, è stata danneggiata soltanto poche ore dopo la sua posa

L’installazione in cartapesta «Omaggio-Oluglio» realizzata in memoria di Gigi Blù, alter ego di Mario Giannelli, inaugurata pochi giorni fa in occasione della riapertura del Museo Popolare Gïåk Vërdün sul Viale dei Tigli, è stata danneggiata soltanto poche ore dopo la sua posa

Aveva inaugurato la sua edizione 2025 soltanto qualche ora prima, tra dibattiti su “guerra e repressione“, spazi multimediali immersi nella natura e nuove installazioni, il Museo Popolare Gïåk Vërdün, uno spazio che, nella natura dei viale dei Tigli, vuole contrastare, attraverso un’arte, che sia creativa e libera, "i progetti dannosi all’ambiente".

Così come era stato presentato l’evento di quest’anno, curato dal “Collettivo Mario Giannelli Contro Repressione e L48“ e “RiCreAzione Collettiva“ dedicata a Gigi Blù, alter ego di Mario Giannelli, "per scendere in campo in difesa del Parco Migliarino San Rossore, minacciato dai devastani progetti dell’asse di penetrazione e della base militare prevista nei pressi di Coltano".

E farlo, appunto, attraverso l’arte, come l’installazione “Omaggio-Oluglio“, opera in cartapesta in memoria di Gigi Blù. La stessa che, poche ore dopo essere stata protagonista della serata e di una perfomance che ha visto come attori gli stessi componenti dell’organizzazione, è stata danneggiata e spezzata, "in un gesto - scrivono i rappresentanti di RiCreAzione Collettiva - stupido, meschino, ma, purtroppo non sorprendente. E che purtroppo conferma quanto l’arte indipendente e critica dia fastidio a certe visioni autoritarie della città e dello spazio pubblico. E, questo gesto, non fa che confermarci che Gigi Blù aveva ragione, e che il nostro museo continua a dare fastidio a chi sogna città morta, militarizzate, asfaltate e degradate".