MICHELE NUCCI
Cronaca

Umbria, il peso dei dazi. La stangata di Trump ci costa 150 milioni

Queste le prime stime per l’export regionale verso gli Usa. Nel 2024 venduto vino per 13 milioni: ora ne dovremo pagare due di “tassa“.

Le esportazioni in Usa secondo i dati elaborati da Aur

Le esportazioni in Usa secondo i dati elaborati da Aur

Il calcolo è ancora approssimativo, come lo sono le notizie non ancora definitive che arrivano sui dazi. Ma stando così le cose alle imprese umbre, la decisione di Donald Trump di apporre la gabella sulle nostre merci, dovrebbe costare intorno ai 150 milioni di euro: una vera e propria stangata. Il mercato export dell’Umbria verso l’America del Nord è in crescita e secondo quanto ha reso noto l’Agenzia Umbria Ricerche della Regione, nel 2024 valeva circa 734 milioni di euro, a cui va aggiunto un aumento che per ora è del 20 per cento.

E’ ormai noto, dopo l’accordo con l’Unione Europea, che la ‘tariffa’ da pagare per far entrare i nostri prodotti negli Usa è del 15 per cento, tranne per alluminio e acciaio – la voce più importante per noi – il cui dazio è del 50%. Bene, fatte le dovute proporzioni, ecco che si parla di una tassa che potrebbe variare tra i 140 e 150 milioni che i nostri imprenditori dovranno pagare in un anno per esportare la nostra merce negli Stati Uniti.

In valore assoluto i prodotti alimentari esportati negli Usa l’anno scorso sono stati pari a 57 milioni, l’abbigliamento 225 milioni, auto e mezzi di trasporto 45 milioni, i macchinari – che la fanno da padrone– ben 273 milioni. Poi c’è il vino, che non è tra le voci più importanti e il cui mercato è di circa 13 milioni. Con questi numeri proprio gli esportatori di vino dovrebbero pagare quasi due milioni di dazi, quelli di abbigliamento 8,5 milioni, i produttori di veicoli 6,7 milioni e il settore abbigliamento quasi 34 milioni.

E i dati del primo trimestre 2025 parlano chiaro: i prodotti umbri maggiormente acquistati dagli Stati Uniti appartengono principalmente al settore della Moda, che ha registrato un fatturato di 72,3 milioni di euro, pari al 35,8% del totale verso gli Usa, con una crescita tendenziale del 38,6%. Al secondo posto si collocano le Macchine e apparecchi, con esportazioni per 55,7 milioni di euro (il 27,5% del totale verso gli USA), anche se in calo del 14,1% rispetto al primo trimestre dello scorso anno. Seguono i Prodotti alimentari e le bevande, con 17,9 milioni esportati, pari all’8,9% del totale, e in crescita di un terzo rispetto all’anno precedente. Si segnalano gli Apparecchi elettrici che, con 16,6 milioni di euro (8,2% dell’export), balzano al quarto posto in un solo anno, apportando un aumento dell’export umbro totale verso gli Usa di 9,4 punti percentuali. Quest’ultimo settore diventa così il secondo dopo il Tessile-abbigliamento per importanza in termini di contribuito alla crescita dell’export umbro verso gli Stati Uniti. A distanza, i Mezzi di trasporto, con una cifra inferiore ai 10 milioni di euro (il 4,9%) registrano un calo del 10,9% rispetto all’anno precedente. Questi cinque settori rappresentano oltre l’85 per cento dell’export umbro verso gli Stati Uniti.

Per concludere, va notato come l’Umbria figura tra le regioni con le performance più positive: quinta per incremento in valore assoluto (+34,4 milioni di euro) e sesta per variazione percentuale (+20,5%). Tra le regioni che hanno maggiormente ampliato la propria presenza sul mercato statunitense si segnalano Lazio (+126,4%, trainato dal forte aumento delle vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici e di mezzi di trasporto), Abruzzo (+41,9%, anche in questo caso grazie agli articoli farmaceutici).

M.N.