
Potrebbe costare oltre 300 milioni di euro alle imprese toscane e ai consumatori americani l’impatto dei dazi-choc annunciati da...
Potrebbe costare oltre 300 milioni di euro alle imprese toscane e ai consumatori americani l’impatto dei dazi-choc annunciati da Trump su tutti i prodotti agricoli provenienti dall’Ue. Tra i prodotti duramente penalizzati dalla guerra commerciale, il vino che, in questo scenario, sarebbe gravato di un dazio complessivo del 35% circa: una percentuale data dalla somma della tariffa media del 4,3% già in vigore e della tassazione aggiuntiva (30%) in essere, salvo accordo, dal primo agosto. Ma anche per l’olio, il prodotto made in Tuscany più venduto e richiesto in Usa, le prospettive sono molto inquietanti. E’ la stima di Coldiretti Toscana sulla base dell’impatto per le filiere regionali già sperimentato in occasione delle tariffe aggiuntive imposte dal tycoon nel suo primo mandato, che aveva portato a un calo delle vendite a doppia cifra per i prodotti colpiti. "Dazi al 30% avrebbero conseguenze devastanti nelle relazioni tra Toscana e Stati Uniti e sulla crescita del nostro export che nel 2024 aveva superato i 4 miliardi di euro per la prima volta nel mondo anche grazie alla crescita del mercato Usa che è il primo sbocco extra Ue – ammette la presidente regionale di Coldiretti, Letizia Cesani (foto) – Sarebbe un colpo per tutto il sistema agricolo e agroalimentare probabilmente peggiore del Covid". Il vino nel 2024 aveva raggiunto la cifra record di 590 milioni di euro di esportazioni, l’olio aveva superato i 420 milioni. Insieme valgono il 93% di tutti i flussi agroalimentari verso gli States. La provincia più colpita sarebbe Grosseto che ha un rapporto di dipendenza pari al 70% del valore di tutte le sue esportazioni nel mondo seguita da Lucca con il 37% (167 milioni) e Massa Carrara con il 36% (2,1 milioni), superando Siena, il cui rapporto di incidenza è intorno al 34% (282 milioni di euro).