REDAZIONE SIENA

Mostre a New York e Londra. Di nuovo a Siena l’arte prestata dall’Arcidiocesi

All’Osservanza tornano la testa di Crocifisso e il cartiglio di Lando di Pietro. Al Museo Diocesano la Madonna del Latte e la lastra incisa di Guccio di Mannaia.

All’Osservanza tornano la testa di Crocifisso e il cartiglio di Lando di Pietro. Al Museo Diocesano la Madonna del Latte e la lastra incisa di Guccio di Mannaia.

All’Osservanza tornano la testa di Crocifisso e il cartiglio di Lando di Pietro. Al Museo Diocesano la Madonna del Latte e la lastra incisa di Guccio di Mannaia.

Dopo il successo internazionale della mostra ’Siena: The Rise of Painting, 1300–1350’ tenutasi al The Metropolitan Museum of Art di New York (13 ottobre 2024 – 26 gennaio) e alla National Gallery di Londra (8 marzo – 22 giugno), le opere d’arte di proprietà dell’Arcidiocesi di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino stanno tornando nei luoghi d’origine.

Un prestigioso prestito che ha permesso di far conoscere a un pubblico globale capolavori assoluti dell’arte senese. Tra le opere più significative: la Madonna del Latte di Ambrogio Lorenzetti, il frammento di Crocifisso di Lando di Pietro, l’icona bizantina del Carmine, una rara lastra marmorea incisa attribuita a Guccio di Mannaia e le due celebri sinopie dell’Annunciazione provenienti dall’Eremo di Montesiepi.

Giovedì scorso sono rientrati presso la Basilica dell’Osservanza di Siena la testa di Crocifisso di Lando di Pietro e il cartiglio autografo dell’artista, già ricollocati nel piccolo museo della Basilica. L’Arcidiocesi auspica che, in futuro, possano tornare visibili all’interno della chiesa stessa, restituendo al pubblico il contesto originario della loro fruizione.

Domani rientreranno al Museo Diocesano di Siena la Madonna del Latte, la lastra incisa di Guccio di Mannaia e l’icona del Carmine, mentre il 22 luglio faranno ritorno all’Eremo di Montesiepi le due sinopie lorenzettiane.

"Questa operazione – spiega don Enrico Grassini, direttore dell’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici dell’Arcidiocesi – rappresenta un’opportunità unica di valorizzazione del patrimonio senese, promuovendo la conoscenza di tesori inestimabili e rafforzando un dialogo culturale tra l’Arcidiocesi e le grandi istituzioni internazionali".