MONICA PIERACCINI
Cronaca

Incubo dazi sulla manifattura. Cna: "Esposte 13mila aziende". E la Toscana trema per il lavoro

Gli artigiani: "Il governo ci aiuti e renda disponibili i 25 miliardi stanziati per la produzione". Studio sulla perdita di occupazione nella regione: si rischiano oltre 17mila disoccupati.

Le aziende manifatturiere artigiane sono a rischio per l’applicazione dei dazi americani

Le aziende manifatturiere artigiane sono a rischio per l’applicazione dei dazi americani

I nuovi dazi imposti dagli Stati Uniti sui prodotti europei, frutto dell’accordo raggiunto tra l’amministrazione americana e la Commissione Ue, accendono sempre di più la preoccupazione del mondo produttivo toscano. Sebbene l’intesa abbia ridotto l’aliquota inizialmente prevista del 30% al 15%, l’impatto per l’export rischia di essere comunque pesante, in un momento già complesso a causa dell’apprezzamento dell’euro sul dollaro e, per alcuni settori come la moda e l’abbigliamento, per la crisi in atto ormai da tempo. A lanciare l’allarme è la Cna di Firenze che ha calcolato anche le aziende artigiane che potenzialmente potrebbero rischiare molto dopo l’intesa Ue-Usa.

"Un livello dei dazi al 15% avrà effetti molto pesanti sull’export fiorentino, già duramente provato dall’apprezzamento dell’euro sul dollaro, cresciuto di quasi il 15% negli ultimi mesi – avverte Francesco Amerighi, presidente di Cna Firenze Metropolitana – Un rincaro dei dazi colpisce duramente soprattutto le piccole imprese, che negli ultimi anni hanno sostenuto importanti e onerosi investimenti per entrare e consolidarsi nel mercato statunitense. Penalizzarle ora significa vanificare anni di sforzi, innovazione e crescita competitiva. Basti pensare che, a giugno 2025, delle oltre 102mila imprese registrate nella città metropolitana, più di 13mila operano nel manifatturiero – comparto particolarmente vulnerabile all’introduzione di barriere commerciali – e il 26% del totale è costituito da realtà artigiane". Amerighi sottolinea inoltre che "si scrive 15 ma si legge 30%, perché si tratta, nei fatti, di una tassa ingiusta e sproporzionata che danneggia non solo il Made in Italy, ma finirà per avere riflessi negativi anche sull’economia americana".

"Serve una strategia immediata e concreta di sostegno alle imprese, fatta di incentivi diretti e indiretti, come un deciso taglio della burocrazia, e un forte impegno per aprire mercati alternativi a quello statunitense", la sua conclusione. Per questo Cna Firenze chiede al governo la riattivazione urgente del tavolo sull’export a Palazzo Chigi, così da rendere operativi i 25 miliardi di euro già annunciati a supporto del sistema produttivo nazionale.

Secondo uno studio Svimez (l’Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno) l’adozione dei dazi al 15% per le esportazioni dalla Ue verso gli Usa rischiano di costare alla Toscana oltre un miliardo di euro di Pil, con una flessione dello 0,7%. Comprendendo anche i prodotti farmaceutici, l’export regionale toscano verso gli Stati Uniti si ridurrebbe del 13%, con 1,33 miliardi di flussi in meno. Sarebbero anche a rischio 17.318 posti di lavoro (-1%). Nel confronto con la performance del resto del paese, la perdita di Pil della Toscana sarebbe superiore alla media italiana e del centro nord (-0,3%), mentre la perdita percentuale dell’export sarebbe sostanzialmente in linea (14%).

Sul tema dazi ieri è intervenuto anche il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani. "Esprimo preoccupazione perché sinceramente mi sarei aspettato, soprattutto da parte del nostro Paese, un atteggiamento più forte, più duro, più contrattuale verso Trump – ha detto il governatore – Purtroppo si risente di questo senso di acquiescenza del nostro governo verso la politica di Trump, e sinceramente questo poi fa male al nostro Paese". Per la Toscana, ha aggiunto, "Irpet mi dice che l’accordo potrebbe comportare perdite per svariati miliardi al nostro sistema economico fondato sull’esportazione. Nella schizofrenia di dazi-non dazi, negli atteggiamenti assolutamente non condivisibili per quello che riguarda il genocidio che sta avvenendo del popolo palestinese, l’acquiescenza verso Putin nel momento in cui c’è da tutelare il popolo ucraino che è stato invaso, come fa il governo Meloni a considerare ancora Trump un riferimento a cui accondiscendere?".

mo.pi.