FABRIZIO MORVIDUCCI
Cronaca

Pelletteria, crisi infinita. Consiglio straordinario: "per capire come uscirne"

La sindaca Sereni: "Invitati Regione, governo, associazioni datoriali e sindacati". Ma c’è un’incognita: la reazione delle griffe al confronto sul loro settore.

Il comparto pelletteria non sta attraversando un momento facile

Il comparto pelletteria non sta attraversando un momento facile

Pelletteria in crisi, arriva il consiglio comunale straordinario. E’ stata fissata per il 3 luglio alle 21 l’assemblea che metterà insieme politica, imprenditoria e lavoratori. L’obiettivo è mettere insieme tutti i soggetti per provare a capire come se ne esce. Era stata l’opposizione a chiedere di riunire un consiglio straordinario, e dopo diverso ‘pensamento’ è arrivato il momento di chiudere la partita. I dati sono allarmanti. Con un crollo di oltre il 20 per cento dell’export il 2024 è stato disastroso e anche il 2025 non è iniziato nel migliore dei modi.

"Il presidente del consiglio – ha detto la sindaca Claudia Sereni – ha convocato questa assemblea straordinaria alla quale sono stati invitati rappresentati della Regione, del governo nazionale, delle associazioni datoriali, dei sindacati. Ci confronteremo in un momento difficile, in una fase di attesa che dovrebbe portare risultati già dalla ripresa dopo la pausa estiva".

Di sicuro la Regione porterà le iniziative per salvare il comparto della moda. Due bandi da 93 milioni di euro e un nuovo fondo di investimento da (almeno) dieci milioni per sostenere le imprese in crisi. Questo il pacchetto di misure straordinarie messo a punto dalla Toscana. Con quasi sei miliardi di valore aggiunto generato, oltre sedicimila imprese e più di centomila addetti diretti (centocinquantamila circa considerando anche quelli dell’indotto), la moda toscana — che include i comparti del tessile, dell’abbigliamento e della pelletteria — rappresenta, secondo i dati Irpet, la prima specializzazione produttiva a livello nazionale. Ma la crisi, tra cambio dei consumi, conflitti e conseguenti rallentamenti dei mercati internazionali, costi energetici schizzati alle stelle e difficoltà nella tenuta occupazionale in seguito alla diminuzione della produzione, ha colpito duro. L’opposizione da tempo aveva chiesto un consiglio straordinario che potesse tenere insieme tutti i soggetti coinvolti in questo difficile momento. La crisi colpisce soprattutto i più piccoli e le imprese artigiane. Per questo sarà opportuno trovare un punto di arrivo su come cambieranno le modalità produttive.

Il consiglio straordinario del comune di Scandicci porta con sé anche un’incognita. Ovvero come reagiranno le griffe a questa iniziativa. Se saranno invitate, e se invitate come risponderanno all’invito. Tempo addietro si era parlato anche di un marchio di valore, un made in Tuscany che tenesse insieme tutti i produttori, sul modello della motor valley emiliana. Ma il progetto è stato bocciato e fermato proprio dai rappresentanti dei grandi marchi che vedono questo ‘orgoglio toscano’ un ostacolo alle proprie modalità di produzione.

Altro tema del consiglio aperto è come sostenere gli artigiani nell’impatto con la ‘nuova pelletteria’ fatta di aggregazioni tra imprese. Sarà la grande scommessa ancora sospesa al dopo tanti tavoli istituzionali sulla pelletteria italiana (leggi Toscana, visto che la nostra regione è la locomotiva nazionale del comparto). Gli analisti continuano a dire che i primi segni di ripresa del settore non arriveranno prima del 2026. Nel frattempo la sofferenza continuerà.