CARLO CASINI
Cronaca

"I turni stile lavoro oggi scoraggiano"

"In Toscana siamo circa 10mila volontari divisi su un’ottantina di sedi fra comitati unità territoriali. – spiega Lorenzo Andreoni (nella...

"In Toscana siamo circa 10mila volontari divisi su un’ottantina di sedi fra comitati unità territoriali. – spiega Lorenzo Andreoni (nella...

"In Toscana siamo circa 10mila volontari divisi su un’ottantina di sedi fra comitati unità territoriali. – spiega Lorenzo Andreoni (nella...

"In Toscana siamo circa 10mila volontari divisi

su un’ottantina di sedi fra comitati unità territoriali. – spiega Lorenzo Andreoni (nella foto), presidente del Comitato regionale – Non c’è un calo di ingressi, il numero è pressoché costante negli anni, tante uscite e tante entrate". Ciò che è cambiato è il tempo di permanenza: "Quello che abbiamo ravvisato, è che c’è difficoltà nel mantenere I volontari nuovi all’interno dell’associazione, c’è un fortissimo turnover, e questo vale per tutti". Nessun calo di vocazione al volontariato tra i giovani, aggiunge Andreoni: "Manca, ma questo ormai storicamente, la fascia di mezzo: la fascia tra i 30 e i 50 anni è quella in cui c’è meno accesso di volontari perché è difficile iniziare a fare volontariato a quell’età; o si inizia da giovane o si inizia più tardi nel momento in cui si un po’ più di tempo libero. Ma sui giovani noi non abbiamo un dato preoccupante, manteniamo anzi un ottimo richiamo. Questo probabilmente anche per le politiche che facciamo all’interno dell’associazione in favore dei giovani: un consigliere in ogni consiglio direttivo a qualsiasi livello viene eletto fra gli under 32 e a livello regionale e nazionale uno dei vicepresidenti è un under 32. C’è un’attenzione da parte del movimento internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa per i giovani".

Le tre macroaree di volontariato – servizio sanitario, servizi sociali, protezione civile – hanno appeal diverso: "Il servizio di emergenza sanitaria è quello che una grande attrattiva perché è il più visibile, con le ambulanze in strada, però anche quello dal percorso formativo più impegnativo e quindi alcuni volontari magari entrano per fare il soccorso sanitario, poi si scoraggiano e scelgono le altre strade; invece la protezione civile di solito ha un’impennata di ingressi dopo un’emergenza nazionale o locale", analizza il presidente.

C.C.