SILVIA ANGELICI
Cronaca

Tante famiglie in affanno: "Inflazione e caro-scuola. Preoccupano gli aumenti"

Petruzzi (Federconsumatori Perugia): "Soltanto per la voce che riguarda libri e vocabolari si spendono al primo anno delle superiori più di 650 euro".

Alessandro Petruzzi, presidente della Federconsumatori Perugia, lancia l’allarme caro-scuola e caro-università

Alessandro Petruzzi, presidente della Federconsumatori Perugia, lancia l’allarme caro-scuola e caro-università

"Il ritorno sui banchi rappresenta ogni anno un momento di grande organizzazione per studenti e famiglie. Tra orari da rivedere, attività extrascolastiche da pianificare e nuove abitudini da costruire, l’inizio dell’anno scolastico segna un cambiamento di ritmo che coinvolge tutto il nucleo familiare. In questa fase - nota Alessandro Petruzzi, presidente di Federconsumatori Perugia - la gestione delle spese assume un ruolo centrale. Le famiglie si trovano a valutare con attenzione ogni acquisto, cercando un equilibrio tra qualità, funzionalità e sostenibilità economica. Dalle scelte più piccole alle decisioni più importanti, tutto viene considerato con l’obiettivo di garantire ai ragazzi le migliori condizioni per affrontare l’anno scolastico con serenità e senza sprechi".

Ma i rincari bussano alla porta. L’aumento dei prezzi di libri, zaini e materiale didattico rischia di pesare in modo significativo sui bilanci, rendendo l’autunno particolarmente impegnativo dal punto di vista economico. Secondo le prime stime della Federconsumatori anche in Umbria il costo medio dei soli libri per uno studente del primo anno delle scuole superiori potrebbe raggiungere i 685 euro. "Una questione economica - osserva il sindacato - ma anche sociale. Federconsumatori infatti ha segnalato come molte famiglie si rivolgano sempre più spesso alla Caritas o ad altri enti solidali per ottenere supporto tramite voucher per l’acquisto del materiale scolastico".

Petruzzi spiega che l’analisi dei listini editoriali indica un incremento dei prezzi in linea con l’inflazione, pari all’1,8% contro l’1,7% registrato dall’Indice nazionale dei prezzi al consumo. Una crescita che, seppur contenuta, si somma agli aumenti consistenti degli ultimi anni, dovuti soprattutto al forte rincaro della carta tra il 2021 e il 2023, arrivato a toccare il +60%, seguito da una riduzione del 20% nell’ultimo anno. E poi c’è anche il caro-università con un’impennata del 5%. La stessa commisione Istat del Comune vuole capire quali sono le componenti che incidono su questa voce. Il caro-alloggi, in particolare, negli ultimi anni è cresciuto esponenzialmente anche, ma non solo, in relazione alla diffusione del fenomeno degli affitti brevi a scopo turistico.