CRISTINA CRISCI
Cronaca

Galleria della Guinza, il raddoppio si farà. Approvato l’emendamento che dà l’ok

La soddisfazione di Marchetti (Lega): "Collegamento più rapido e sicuro. Ora tocca ad Anas procedere con la progettazione"

Il raddoppio della galleria della Guinza si farà: da ieri è stato inserito tra le opere da progettare con priorità da Anas nell’ambito del contratto di programma 2021-2025. L’atto è stato approvato nelle commissioni della Camera, durante l’esame del decreto infrastrutture del ministro Matteo Salvini con un apposito emendamento. Attualmente al traforo della Guinza, versante umbro sono in corso importanti lavori per l’apertura al traffico dalle Marche verso l’Umbria; la progettazione del raddoppio è dunque funzionale al traffico in entrambi i sensi, come si conviene a una strada di questa portata ritenuta strategica per completare il corridoio della E78 Grosseto-Fano, attraverso Toscana, Umbria e Marche. L’attuale intervento sulla Guinza - del valore di 130 milioni - consentirà di rendere percorribile solo dalle Marche verso l’Umbria un tratto stradale di circa 10 km (già a suo tempo realizzato e comprensivo della galleria lunga 6 km) collegandolo alla viabilità locale esistente. La seconda canna servirà invece a garantire il traffico nella direzione opposta, cioè dall’Umbria verso le Marche. Ora toccherà ad Anas procedere con la progettazione e lo sviluppo dell’intervento, utilizzando le risorse già stanziate nel contratto di programma. A rilanciare la notizia è l’onorevole Riccardo Augusto Marchetti segretario Lega: "Distretti industriali di eccellenza, da Arezzo all’Altotevere fino alla provincia di Pesaro-Urbino, potranno contare su un collegamento più rapido e sicuro, con un impatto concreto su tempi e costi di trasporto. Una condizione essenziale per rafforzare la competitività del nostro tessuto economico. Il raddoppio della Guinza non è solo un tunnel: è un’arteria vitale per la logistica delle imprese, per l’attrattività dei territori, per il rilancio del turismo e per colmare finalmente il divario infrastrutturale che penalizza da troppo tempo le aree interne. Il Parlamento ha fatto la sua parte: ora tocca ad Anas procedere con la progettazione e lo sviluppo dell’intervento, utilizzando le risorse già stanziate nel contratto di programma", ha aggiunto Marchetti. Intanto sul tracciato della E78 che dalla Guinza scenderà poi verso i territori dei comuni di San Giustino e Città di Castello c’è battaglia. Il comune di San Giustino farà ricorso al Tar contro il progetto definitivo di Anas (per il lotto Selci Lama-Parnacciano), giudicato "troppo impattante per il territorio". Si sta inoltre costituendo un comitato di aziende e cittadini che stanno predisponendo un secondo ricorso al Tar contro l’ipotesi di tracciato elaborata da Anas.

Cristina Crisci