MAURIZIO BAGLIONI
Cronaca

Carlo Acutis, il santo dei giovani: "Modello di gioia e senso della vita"

Assisi, l’arcivescovo Domenico Sorrentino: "I ragazzi ripartano da lui e da Francesco"

Assisi, l’arcivescovo Domenico Sorrentino: "I ragazzi ripartano da lui e da Francesco"

Assisi, l’arcivescovo Domenico Sorrentino: "I ragazzi ripartano da lui e da Francesco"

"San Carlo Acutis sarà un “segno“ per la Chiesa tutta e soprattutto per i giovani: lo capisco dai volti dei tanti ragazzi e ragazze che vengono al Santuario della Spogliazione per pregare sulla sua tomba e da quelli che incontriamo nelle decine di missioni in tantissimi Paesi del mondo". Così l’arcivescovo Domenico Sorrentino, vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno nell’imminenza della Canonizzazione, domenica prossima a Roma, di Carlo Acutis, nato a Londra da papà Andrea e mamma Antonia, vissuto a Milano, morto a quindici anni, il 12 ottobre 2006, per una meningite fulminante, che aveva scelto di essere sepolto ad Assisi: sarà il primo santo della generazione dei millenials, bruciando letteralmente le tappe, dalla beatificazione alla canonizzazioni in tempi rapidissimi.

Un Santo nella normalità: studente, amante dello sport e di internet (ne potrebbe diventare patrono) che riteneva uno strumento importante di supporto per la fede, figlio di una famiglia benestante, ma con un rapporto speciale con Gesù, con l’Eucaristia (diceva "è la mia autostrada per il cielo"), con i fragili e meno fortunati. "I giovani – continua monsignor Sorrentino - hanno bisogno di un modello autentico di gioia, di bellezza, di serenità, di senso della vita. San Carlo Acutis, ragazzo del nostro tempo, dà già tutto questo con il suo volto. Anche Francesco, il cui legame con Carlo è inscindibile, era il re delle feste, che però si interrogava sul perché pur avendo tutto non si sentisse felice. I giovani di oggi devono partire dalla grande voglia di vivere di questi due santi".

Un legame fortissimo quello di Carlo Acutis con Assisi e i suoi Santi. "È un disegno di Dio, che Carlo, dalla sua Milano, sia approdato ad Assisi dove ha potuto attingere a piene mani all’esempio di Francesco e Chiara – spiega ancora Sorrentino che a questo aspetto ha dedicato il libro “Carlo Acutis sulle orme di Francesco e Chiara d’Assisi – Originali, non fotocopie“ - Carlo ha respirato la spiritualità di Francesco e Chiara e l’ha respirata in maniera diversa pur non essendo francescano, un “originale“ e non “fotocopia“ come amava dire. È stato un nuovo germoglio di Francesco".

Un percorso, quello di monsignor Sorrentino, vescovo di Assisi da 2005, che si è incrociato con quello di Carlo Acutis con una serie di “coincidenze provvidenziali“ con Carlo beatificato nel 2020, un flusso di fedeli sempre più numerosi che hanno cominciato a rendergli omaggio al suo sepolcro, al Santuario della Spogliazione, dove il corpo era stato trasferito dal cimitero locale. "Qui si è verificato, lo dico da vesuviano, un’eruzione di grazia. Nel giro di pochi anni – conclude l’arcivescovo Sorrentino – grazie ad Acutis, ho potuto restituire Assisi la sua storia: conosceva solo il Francesco glorificato nelle grandi Basiliche, e Santa Chiara, tagliando fuori una zona di Assisi che storicamente è stata testimone del suo cammino di santità. Ora questa parte è divenuto un luogo di grazia per tanta gente che viene qui per pregare Carlo che, con Francesco, lavora insieme per dare nuovo impulso al cristianesimo, parlando ai giovani e alle famiglie".

Maurizio Baglioni