
Dei 29 esercizi ispezionati dalla guardia di finanza ben 24 sono risultati non in regola
Perugia, 15 settembre 2025 – La guardia di finanza del comando provinciale di Perugia ha svolto una serie di verifiche su strutture ricettive e locazioni turistiche, con l’obiettivo di prevenire e reprimere l’abusivismo e la concorrenza sleale.
L’attività si inserisce in un piano di controlli mirati, messo in atto anche a seguito delle numerose segnalazioni provenienti dalle principali associazioni di categoria, tra cui Federalberghi e Assoturismo, che, da tempo, denunciano la proliferazione di attività non in regola, capaci di alterare il mercato e danneggiare gli operatori che rispettano le normative.
Le fiamme gialle perugine hanno effettuato verifiche su attività situate nei comuni di Assisi, Foligno, Spoleto, Todi, Gubbio, Campello sul Clitunno e Umbertide. I controlli sono stati preceduti da una fase di analisi e mappatura del rischio, realizzata anche sulla base delle risultanze delle banche dati e delle informazioni ottenibili dalle piattaforme online.
Dei 29 esercizi ispezionati, ben 24 (percentuale dell’83%) sono risultati non in regola: in diversi casi, è emersa la mancata comunicazione dell’avvio dell’attività ricettiva agli uffici comunali, l’assenza della dichiarazione di locazione degli alloggi e l’omessa esposizione del Codice Identificativo Nazionale (Cin), introdotto dalla legge n. 191/2023 come strumento per garantire trasparenza e tracciabilità dell’offerta ricettiva.
Sono stati, inoltre, segnalati al competente Ufficio dell’Agenzia delle Entrate ricavi non dichiarati per oltre 880.000 euro e segnalati alla competente autorità giudiziaria 11 responsabili di altrettante strutture, che non hanno comunicato le generalità degli ospiti, in violazione delle norme sulla sicurezza pubblica.
Più in particolare, durante le attività ispettive, sono stati individuati tre soggetti (2 nel comune di Gubbio e 1 nel comune di Umbertide) che avevano concesso in locazione i propri immobili a fini turistici senza alcun tipo di contratto regolare e, soprattutto, senza adempiere agli obblighi fiscali, omettendo di dichiarare ricavi complessivi per oltre 90.000 euro.
A Todi è stata individuata una persona fisica residente all’estero, proprietaria di un immobile, utilizzato per svolgere l’attività di ricezione extra alberghiera, in forma non imprenditoriale. Gli accertamenti effettuati hanno permesso di riscontrare l’omessa dichiarazione dei redditi percepiti per circa 180.000 euro.
Anche a Campello sul Clitunno è stato scoperto un immobile utilizzato per svolgere, in forma non imprenditoriale, attività di ricezione extra alberghiera: i correlati accertamenti effettuati hanno permesso di riscontrare l’omessa dichiarazione dei redditi per un importo complessivo pari a circa 195.000 euro.
Nel corso delle attività di controllo, sono stati inoltre individuati 3 datori di lavoro che impiegavano 6 lavoratori in nero. Le sanzioni previste per ogni lavoratore irregolare vanno da un minimo di 1.950 a un massimo di 11.700 euro, per un importo complessivo massimo per oltre 70 mila euro.