Firenze, 11 giugno 2025 – “Il 14 agosto del 2022 dichiarai lo stato di emergenza per dieci incendi che dopo tre mesi di siccità stavano devastando la regione. Tre giorni dopo, il 17, dovetti fare lo stesso ma stavolta per le bombe d’acqua sulla costa che avevano causato due morti”. Prima ancora della sua Toscana leader nell’agricoltura biologica “la cui superficie coltivata è il 37,5%, il dato maggiore fra le regioni italiane”, del valore della produzione del settore agricolo “che supera i 3,7 miliardi di euro” e delle “20mila aziende legate a 90 Dop e Igp”, il governatore Eugenio Giani inquadra nella schizofrenia del cielo figlia dei cambiamenti climatici la variabile da attenzionare con ogni conoscenza e risorsa per difendere il territorio e le sue eccellenze.

Lo ribadisce con forza il presidente della Regione – che ricorda come solo nell’ultimo anno (a fronte di casi sporadici del passato) ben sette emergenze regionali sono diventate nazionali – dialogando con la direttrice di Qn, Il Giorno, La Nazione e Il Resto del Carlino durante l’apertura la due giorni fiorentina di AgroFutura Festival, rassegna nazionale dedicata all’innovazione, alla sostenibilità e alle nuove politiche per il mondo agricolo, in calendario ieri e oggi a Palazzo Strozzi Sacrati.
Facendo subito riferimento alla sinergia economica e culturale tra Toscana e l’Emilia Romagna, Agnese Pini ha tagliato simbolicamente il nastro del festival che “intreccia due territori che hanno sempre più bisogno di comunicare non può prescindere dallo sviluppo agricolo che è quello delle infrastrutture in un momento in cui tutto sta cambiando”. Giani, dal canto suo, ha subito ricordato che da tempo si è perso di vista un punto chiave e cioè che l’agricoltura è “l’economia primaria”.
Riportarla al centro è pertanto fondamentale e, secondo il governatore, per tre ordini di motivi: “l’aspetto salutistico” perché “se si mangia bene si campa di più”, poi perché l’agricoltura va ora finalmente “supportata” appunto con le infrastrutture e infine serve avere “catena di trasformazione di straordinario livello”. L’Emilia Romagna? “È la nostra regione sorella, gli Appennini in realtà sono un ponte e la sfida dell’unione e del confronto è fondamentale, anche se parliamo di due agricolture totalmente diverse”.
Tornando alla questione climatica e alle opere infrastrutturali Giani ha auspicato interventi di “difesa del suolo” e la “costruzione di quei laghi, laghetti che costituiscono una barriera alla siccità”. “Già dalle altre regioni ci vengono a chiedere perché siamo l’unica regione che ha fatto nel tempo interventi come il Lago di Bilancino o quello di Montedoglio. Vogliamo continuare su questa linea, per dare in un mondo in trasformazione a causa degli agenti climatici, quelle certezze per l’agricoltura che solo l’intervento pubblico in questo caso può offrire” le parole di Giani che coglie l’occasione per togliersi un sassolino dalla scarpa ricordando che per rispondere alle emergenze di questi tempi “c’è la necessità di un supporto finanziario a livello nazionale che finora è mancato”.
A spingere forte sull’acceleratore di una nuova primavera agricola toscana è l’assessore regionale alle attività produttive Leonardo Marras (VIDEO): “L’agricoltura è una risorsa anche in chiave turistica industriale” perché “oggi parlare di agricoltura di precisione significa allearsi con una certa industria che arriva fino all’aerospaziale, quindi è davvero una grande piattaforma di collaborazione che può essere al centro del futuro della nostra regione.
AgroFutura – oggi la seconda giornata – è un progetto editoriale e territoriale firmato QN Quotidiano Nazionale, il Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno e Luce!, finanziato dalla Regione Toscana e la Regione Emilia-Romagna, con il patrocinio del Comune di Firenze; main partner BPER Banca; partner Inalca, Gruppo Cremonini, Orogel, Selenella; in collaborazione con Green Design Partner Giorgio Tesi Group - FAI Toscana. Si ringrazia L’Associazione QUORE - QUalità e Origine REte Toscana DOP e IGP.