MATTEO CAPPELLI NOFERI
Cronaca

Ungaros il ’giraffino’. Abbraccio commosso al rientro in Provenzano: "È un cavallo da Palio"

Alessio Dominici racconta l’esperienza di un barbero di proprietà nella propria Contrada: "Con lui ho vissuto emozioni profonde. Il percorso fatto fin qui dal cavallo è dedicato al mio babbo".

Alessio Dominici racconta l’esperienza di un barbero di proprietà nella propria Contrada: "Con lui ho vissuto emozioni profonde. Il percorso fatto fin qui dal cavallo è dedicato al mio babbo".

Alessio Dominici racconta l’esperienza di un barbero di proprietà nella propria Contrada: "Con lui ho vissuto emozioni profonde. Il percorso fatto fin qui dal cavallo è dedicato al mio babbo".

Una storia emozionante, che fa vibrare il cuore come soltanto il Palio e la Contrada riescono a fare. La storia di undici giraffini (Alessio Dominici, Iacopo Comporti, Niccolò Pulcinelli, Marco Frambati, Lapo Ramerini, Duccio Boldrini, Luca Lai, Matteo Lai, Alessio Lippi, Alberto Mucci, Riccardo Senesi) che nell’inverno 2016 decisero di prendere un cavallo dalla Sardegna e affidarlo a Sebastiano Murtas detto Grandine, che aveva appena corso un Palio proprio nella Giraffa con Reynard King. In questo Palio d’agosto il sogno dei proprietari si è avverato e il sauro Ungaros è toccato in sorte alla Giraffa. Tra i proprietari, Alessio Dominici, il nominativo segnato in Comune, giraffino doc e grande appassionato di cavalli da Palio.

Alessio innanzitutto come parte questa avventura e come decidete di prendere Ungaros? "L’idea parte da me dopo il Palio di Sebastiano nella Giraffa. Chiedo all’allora capitano il permesso, e ottenuto il via libera ci mettiamo in cerca di un cavallo e individuato Ungaros andiamo a prenderlo. Arrivato a Siena il primo proprietario è stato il mio babbo e una volta venuto a mancare lui, sono diventato proprietario io: è stato un grande stimolo ad andare avanti, la dedica finale del percorso fatto fino a ora con il Palio nella Giraffa va a lui".

L’idea di affidarlo a Sebastiano Murtas invece? "Avevo questa idea già prima che corresse il Palio nella Giraffa. Ho sempre seguito la provincia e secondo me i cavalli li aveva fatti figurare sempre".

Ungaros arriva con l’obiettivo del Palio? "Il cavallo viene preso inizialmente per correre il Palio, ma nella sua carriera ha corso un po’ ovunque. Abbiamo corso a Fucecchio dove ha realizzato un grande Palio e ci ha fatto un po’ tentennare vista la prestazione, abbiamo poi fatto Asti e Castiglion Fiorentino, considerando anche i due anni di stop a Siena per il Covid. Poi è arrivata la scelta di percorrere solo Siena".

Che emozione hai provato la prima volta che ha galoppato sul tufo nell’agosto 2022? "Un momento particolare per me a livello personale, per il problema che ho avuto alla vista, in difficoltà quindi ma con tanta emozione. Ricordo benissimo le palpitazioni all’assegnazione e i battiti accelerati. Devo dire fu una grossa emozione anche per le prime prove di notte nel 2018".

Ed invece come è stato il suo arrivo in Giraffa? Qual è il momento più significativo della quattro giorni paliesca? "Emozione più grande che mai, ma anche un carico ulteriore di pressione e responsabilità, rappresenti anche una comunità di cui fai parte. L’assegnazione e la benedizione del cavallo sono stati i momenti più significativi. Una volta usciti dall’Entrone ho iniziato a sentire una tensione molto forte. Penso che le due ore di attesa, dalle 17,30 al momento in cui sono salito in palco, fino alla busta, siano stati tra i momenti di più forte tensione personale".

Avete qualche rimpianto riguardo alla sua carriera? "I due anni di Covid 2020 e 2021. Ungaros aveva 7/8 anni, di conseguenza sarebbe stato nel pieno della maturità, quindi sarebbe riuscito a fare esperienza in più che gli avrebbe permesso a 9/10 anni di essere ancora più pronto di quanto già fosse."

Programmi per il prossimo anno? "Non abbiamo ancora deciso, il cavallo sta bene e ci hanno confermato che potrebbe continuare. Sono molto contento sia uscito come cavallo da Palio, zittendo le voci che gli davano contro sostenendo che avesse un po’ di problemi. Il cavallo è rientrato molto bene, la stalla della Giraffa si è comportata alla grande. Bernardo, Alessio e Ginevra (barbaresco e vice ndr), veterinario, maniscalco sono stati fantastici. Ringrazio Sebastiano Murtas e famiglia per tutto e la famiglia Savelli, oltre che l’artiere ufficiale Marco Burroni detto Zolla".