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Drago, partenza complessa: "Aquila, le nostre dirigenze più che amiche: nessuna noia"

Il capitano di Camporegio annuncia nell’inverno la ricerca di giovanissimi "Gli esperti hanno capito subito dove andava la mossa e che si era ormai pronti" .

Il capitano del Drago Jacopo Gotti insieme al priore Luigi Sani, a Tempesta e al correttore di Camporegio padre Alfredo Scarciglia

Il capitano del Drago Jacopo Gotti insieme al priore Luigi Sani, a Tempesta e al correttore di Camporegio padre Alfredo Scarciglia

"Speravamo in un cavallo competitivo, però la scaletta era quella... Tittia è andato a cercare il suo, Diodoro, Gingillo su Anda e Bola, Scompiglio su Benitos. Noi abbiamo scelto Andrea (Coghe, ndr), un fantino da cui eravamo andati subito dopo luglio. Gli ho detto che aveva una grandissima possibilità di montare nel Drago. Mi serviva qualcuno che volesse rifarsi e che avesse ’fame’. Non era l’unico, però, che poteva venire: Michel Putzu si era fatto male, ma c’erano anche altri", riavvolge il nastro dell’Assunta il capitano di Camporegio Jacopo Gotti.

Nella stalla è arrivato Zenis, un cavallo che ha le carte in regola per vincere il Palio anche se questo era un lotto importante. "Un ottimo soggetto, sereno nella stalla. Eravamo molto contenti di aver preso lui, assegnate le tre punte. Permetteva di fare il Palio. Sapevamo che il Drago si giocava tutto dalla mossa a San Martino, poi si vedeva come andava. Una scoperta, Zenis: gestibilissimo. Anche in curva sembrava che avesse problemi e invece no, si guida bene. Sono certo che aveva anche il terzo giro. L’avremmo voluto vedere impegnato per capire se poteva competere con i primi. Un cavallo che ha permesso di fare certe traiettorie, però non eravamo attenti quando ha fiancato l’Onda".

Durante le fasi della mossa tanti hanno avuto la sensazione che Drago e Aquila si contendessero il primo posto, dove era peraltro Virgola su Diosu. "Drago e Aquila facevano il Palio insieme, sono alleate. Le dirigenze più che amiche. E’ una questione di Palio, dove i cavalli non stanno fermi (l’ordine al canape era Aquila, Bruco, Drago, ndr) e dove i fantini cercavano di partire tutti e due insieme. Lungi da qualsiasi altro ragionamento. Due fantini che sono nell’orbita sia del Drago che dell’Aquila, non vedo come uno possa pensare che ci sia della noia".

Una mossa giovane? Da annullare? "Le foto dicono questo, sono mosse che si possono annullare. Però eravamo tutti dritti, alcuni cavalli si erano già innervositi. Non ci vedo nulla di clamoroso. E’ l’unico abbassamento giovane che ha dato il mossiere, se faceva scoppiare il mortaretto si poteva complicare il Palio nella parte bassa del canape".

Alcuni dirigenti, Roberto Papei della Civetta e anche Franco Ghelardi della Pantera, propendono per un cambio sul verrocchio. "La mossa l’aveva capito chiunque dove andava. I fantini esperti l’hanno intuito subito. Chi va al canape deve comprendere immediatamente che siamo pronti".

Un bilancio dell’annata in chiaroscuro. "Non positivo perché mi piace sempre vedere il Drago protagonista. Come capitano questo è sempre il mio obiettivo, fermo restando che per vincere occorre molta fortuna. Dispiace non portare via il canape, non essere fra i primi a San Martino, per tutto il popolo di Camporegio che ti dà fiducia e se lo merita. Qualsiasi scelta che compio è sempre e soltanto per il bene del Drago. Spero sempre che porti alla cosa migliore. Non ci siamo riusciti. Quest’anno scade il mandato, sono a disposizione della Contrada. Siamo del Drago e lo resteremo tutta la vita, indipendentemente da ogni cosa".

Le vittorie di Tittia e di Gingillo cambiano le strategie? "Giuseppe una volta che ha montato un cavallo da corsa ha vinto, gli mancava solo quello per riuscirci. Non è in discussione la bravura di Giuseppe, di Tittia, di Brigante e di Scompiglio. Tutti fantini che possono rivincere se hanno un cavallo che gli consente la prestazione. Alla fine trionfa il miglior cavallo e i fantini di esperienza fanno la differenza".

Mancano i nuovi, però. "Da noi ha fatto una prova Diego Minucci, resta l’ottimo rapporto. Però bisogna questo inverno mettersi a lavoro per cercare giovanissimi, facendoli crescere e fare esperienza".

La.Valde.