
Foto ricordo per una famiglia di turisti alla Costarella
Città d’arte e aree collinari e montane ‘regine’ del turismo che sceglie come destinazione la Toscana; Siena e l’Amiata preferite dai viaggiatori stranieri, Val d’Orcia unico ambito capace di richiamare visitatori sia dall’Italia sia dall’estero. La lettura del Rapporto sul turismo in Toscana, elaborato dall’Irpet e presentato il 9 luglio in Regione, offre elementi per quantificare il fenomeno e analizzarlo in chiave sociale ed economica ma anche in relazione a grandi temi mondiali, come le guerre, le sfide geopolitiche (leggi, l’introduzione dei dazi), e il cambiamento climatico.
Secondo l’Organizzazione mondiale del turismo (Wto), nel 2025 gli arrivi continueranno a crescere, tra il 3 e il 5%; la previsione sembra confermata dalla Toscana che, nel primo trimestre di quest’anno, registra un aumento del 5% del traffico internazionale. Il 2024 è stato un anno positivo per la regione: si sono registrate oltre 30 milioni di presenze turistiche di marca estera (nuovo più alto plafond, erano meno di 10 milioni nel 1985) e circa 22 milioni di traffico interno; rispetto al 2023, aumentano sia gli arrivi (+5,9%) sia le presenze (+4,1), valori che certificano l’uscita dall’emergenza-covid.
A dare la spinta alla crescita sono le presenze straniere (+10,3%), diminuiscono gli italiani (-3,4%), non solo dalle regioni del Sud ma anche da quelle settentrionali, tradizionali clienti forti della Toscana, e perfino dagli stessi confini regionali.
Come accennato, l’area senese beneficia della preferenza accordata dal turismo internazionale alle città d’arte (+9,2%, rispetto al 2023) che però, insieme alle località termali, devono ancora superare completamente gli effetti della pandemia; il dato è infatti inferiore del 2,4% rispetto al 2019. Buona la crescita delle aree collinari (+3,1%) e montane (+3,6%) che "intercettano – dice l’Irpet – l’espansione del segmento esperienziale e outdoor seguita al covid e ancora in atto".
A Siena il mercato internazionale mette a segno un +7,9% mentre le presenze nazionali calano del 2,6%; d’altra parte non c’è ambito turistico incluso in tutto o in parte nel senese in cui il movimento degli italiani non segni rosso, fatta eccezione per la Val d’Orcia che aumenta del 5,7% le presenze degli stranieri e del 4,7 quelle dei viaggiatori nazionali. Fa boom l’Amiata che nel 2024, rispetto all’anno precedente, ha visto crescere del 16,6% le presenze internazionali, migliore performance a livello regionale.
Dunque il sistema turistico senese si internazionalizza sempre di più, situazione che, osserva sempre l’Irpet, "implica una crescente esposizione alle dinamiche macroeconomiche e geopolitiche mondiali" e impone, aggiungiamo noi, investimenti per adeguare strutture, servizi e personale alle esigenze di questo nuovo mercato che privilegia, tra le tipologie ricettive, l’alberghiero di fascia superiore.