
L’intervista a Masala nel Cortile del Podestà per il documentario su Tittia
Si sta girando "Tittia, fantino da Palio - Come si diventa un campione", per la regia di Maurizio Sciarra con la produzione Bartleby Film per la Rai: non possiamo che inserirlo, anche se ancora in fase di realizzazione e che comprende anche riprese in altre città, nella lunghissima lista di documentari girati sul mondo del Palio, sulle Contrade o sui loro protagonisti.
Vogliamo ricordare quelli "essenziali", che hanno rappresentato qualcosa di importante, di significativo, in questo delicato ruolo di raccontare la nostra Festa. Un viaggio che inizia nel 1909 con il primo lungometraggio della "Adolfo Croce e C", ma che grazie a Alessandro Falassi e Sergio Micheli, dell’allora Scuola per Stranieri negli anni ottanta del Novecento, abbiamo recuperato assieme ad altre importanti testimonianze del secondo dopoguerra. Uno appartiene al regista senese-veneziano Glauco Pellegrini, "Siena Città del Palio" del 1950, un technicolor di rara bellezza di cui lo stesso autore, ospite nel 1988 a Siena, raccontò la genesi.
Ovvio poi arrivare a due autentici pilastri del docufilm sul Palio, "Bianco rosso e celeste" di Luciano Emmer, che racconta il Palio dell’agosto 1962, con un travolgente "dietro le quinte" che ci mostra il senso del Palio del tempo, e "Siena, un giorno i secoli" del 1972, realizzato da Folco Quilici per celebrare i 500 anni della Banca Monte dei Paschi. Questo è un esempio di maestria cinematografica applicata al Palio, con riprese al tempo tecnologicamente molto avanzate. Da quel momento si moltiplicano gli esempi di docufilm sul Palio, grazie all’avvento delle televisioni private, degli studi di registrazioni, del mondo digitale. Menzione speciale per "Per forza e per amore" di Paolo Fraiese (Rai 1983). Da tutto il mondo si sono concentrati sulla nostra Festa, ma gli esempi più fedeli, più innovativi, si contano sulle punte delle dita di una mano. Ne facciamo due per non cadere in un lungo e tedioso elenco. Per spettacolarità non possiamo certo tralasciare "Palio" di Cosima Spender, con un approccio al mondo del Palio attraverso proprio l’universo dei fantini, ma con una mano esperta e soprattutto indirizzata alla bellezza, all’azione, all’audacia della Festa con le sue dinamiche.
Vista invece attraverso la passione contradaiola, quasi un’utile contrapposizione al precedente, "Di che Contrada sei?" del 2015, una produzione Rai realizzata dalla Moviement HD, per la regia di Barbara Castelli e Riccardo Domenichini, quest’ultimo regista della diretta televisiva delle Carriere da molti anni. Gli stessi che collaborano in "appoggio tecnico", guarda caso, a questo "Tittia, fantino da Palio".