
Dubbi e critiche da maggioranza e opposizione sulla futura governance della Fondazione. L’assessore Magi: "Il testo è stato scritto da un legale, lo inviteremo a chiarire i punti discutibili".
Comunità energetica rinnovabile, stop ancora prima della partenza. Il motivo? Lo statuto della Fondazione che sarà chiamata a gestire la Cer del Comune è finito nel tritacarne durante la riunione della Commissione Statuto e Regolamenti, convocata d’urgenza dalla presidente Lorenza Bondi (Forza Italia), per esaminare l’atto prima che fosse inserito nell’ordine del giorno del Consiglio comunale di giovedì prossimo.
A illustrare lo statuto, l’assessore all’Ambiente Barbara Magi, che crede fermamente nel progetto di Cer, ritenendolo "una concreta opportunità per il territorio". Lo statuto della Fondazione prevede che il Comune di Siena copra con 25mila euro il fondo di dotazione, che rappresenta il patrimonio iniziale, pari complessivamente a 30mila euro. Accanto a Palazzo pubblico, in base al bando emesso dall’amministrazione, figurano dieci soggetti privati, chiamati a versare ciascuno 500 euro, anche se pare che due di loro siano già intenzionati a fare dietrofront. A criticare dal punto di vista tecnico e della governance i contenuti dell’atto, sono stati per primi i civici Adriano Tortorelli (Progetto Siena) e Gianluca Marzucchi (Polis), ma anche l’ex candidato sindaco Massimo Castagnini che, alla luce della sua lunga esperienza da manager, ha parlato di "inadeguatezze incredibili".
Perplessa sui criteri di idoneità del bando e alcuni passaggi dello statuto anche Emanuela Anichini (FdI) così come la stessa presidente Bondi per la quale esprimere un parere nella riunione di ieri era del tutto prematuro, visti i tanti dubbi dei commissari. Presente in Commissione anche il presidente del Consiglio comunale Davide Ciacci che, di fronte ai tentativi di accelerazione dell’assessore Magi, decisa a portare l’atto in votazione in Consiglio in tempi brevi, ha ricordato la necessità di seguire l’iter di legge. A quel punto Magi, che in qualità di assessore ha seguito il progetto dal punto di vista politico ma non tecnico, ha dovuto prendere atto della situazione, ma ha rilanciato: "Ci sono da rivedere alcuni punti dello statuto. Il testo è stato scritto da un legale, lo inviteremo a partecipare alla prossima riunione per rispondere ai dubbi dei commissari e modificare i passaggi più discutibili. In ogni caso, intendo portare l’atto in Consiglio a fine mese".