SAVERIO MELEGARI
Cronaca

Infuria il caso Bojola. Scontro in consiglio. Cgil e opposizioni: "Deve dimettersi"

Bagarre sulle esternazioni del consigliere sulla gambizzazione di Niccolai "Sarebbero bastate delle scuse, invece ecco ulteriori farneticazioni".

Bagarre sulle esternazioni del consigliere sulla gambizzazione di Niccolai "Sarebbero bastate delle scuse, invece ecco ulteriori farneticazioni".

Bagarre sulle esternazioni del consigliere sulla gambizzazione di Niccolai "Sarebbero bastate delle scuse, invece ecco ulteriori farneticazioni".

A distanza di oltre una settimana dalla polemica emersa in consiglio comunale per le dichiarazioni del consigliere di "Forza Italia – Amo Pistoia Civica" Iacopo Bojola nel dibattito per l’approvazione di una mozione della Lega dedicata all’intitolazione di uno spazio pubblico in città alla memoria del militante di estrema destra Sergio Ramelli, gli animi tornano a surriscaldarsi. Dopo il riferimento di Bojola sull’atto terroristico avvenuto in città contro l’allora sindacalista Cisl della Breda, Giancarlo Niccolai, riferendosi alla posizione – a suo dire – di controllo sindacale da parte della Cgil, lo stesso esponente forzista nell’ultima seduta ha fatto una comunicazione per giustificare le precedenti esternazioni ma la sua posizione ha mandato su tutte le furie sia la Cgil che Pistoia Ecologista Progressista che, ne chiedono, le dimissioni. "Consigliere Bojola, sbagliare è umano perseverare è diabolico – afferma il segretario di Cgil Prato-Pistoia, Daniele Gioffredi (foto) – a questo punto chiediamo con forza le necessarie dimissioni da consigliere comunale e bene farebbe a chiederle il sindaco. Per noi sarebbero state sufficienti le scuse, invece, oltre a non essere riuscito a pronunciarle, Bojola ha esternato ulteriori farneticazioni. In tutto questo Tomasi tace e crediamo che la versione ’Ponzio Pilato’ sarà quella che continuerà a preferire".

Le reazioni si sono susseguite ancora, anche da gruppi di minoranza che attaccano a spron battuto il consigliere forzista. "Abbiamo assistito all’ennesimo intervento sconclusionato – attacca Pistoia Ecologista Progressista – Bojola ha citato Guido Rossa, sostenendo che è importante ricordare che il suo omicidio è successivo all’attentato a Giancarlo Niccolai del 1977. Per dire cosa? Si voleva, forse, far intendere che solo dopo l’uccisione di Rossa la Cgil avrebbe preso posizione contro la lotta armata? È evidente che il centrodestra che amministra Pistoia ha un problema con la storia del nostro paese. Ed è ancora più grave che il sindaco in quest’occasione si sia dileguato durante la discussione, non pronunciando una sola parola sul tema: Tomasi intervenga e chieda a Bojola di rassegnare le dimissioni".

Un dibattito che era proseguito anche durante il consiglio comunale accendendo la diatriba tra la capogruppo della Lega Cinzia Cerdini e la consigliera del Partito Democratico Federica Fratoni. "La mozione non nasceva con l’intento di voler riaprire vecchie ferite perché questi dovrebbero essere temi che uniscono tutti – ha affermato Cerdini – e chi ha voluto leggere un atto di provocazione ha fatto un errore di fondo. Credo in una memoria che si coltiva per tutti e chi ha provato a distorcere il senso della mozione ha perso un’occasione per dimostrare maturità ma, soprattutto, chi ci offende con leggerezza sui social forse dimentica che siamo persone e il rispetto non dovrebbe mai venire meno. Lo stesso rispetto che non c’è stato nei miei confronti, per esempio, per la vicenda di Vicofaro dove ho subito minacce". In aula il dibattito è proseguito con la risposta di Fratoni. "Le parole di Bojola sono inadeguate perché la toppa è peggio del buco – ha attaccato la consigliera dem - la questione si poteva liquidare facilmente con scuse inequivocabili verso il collega Fragai, verso Giancarlo Niccolai e la sua famiglia e la Cgil. Si doveva ripristinare la verità storica e invece ci si dimentica che quando si semina vento poi si raccoglie tempesta. Di fronte al dibattito vi siete arroccati (riferito alla maggioranza, ndc) ed il silenzio del sindaco è la peggior chiusura".