PAOLO BARTALINI
Cronaca

Paycare, nuove preoccupazioni dei sindacati

Preoccupazione delle organizzazioni sindacali Fiom Cgil e Fim Cisl per il futuro dei lavoratori, più di 25 attualmente in organico,...

Preoccupazione delle organizzazioni sindacali Fiom Cgil e Fim Cisl per il futuro dei lavoratori, più di 25 attualmente in organico,...

Preoccupazione delle organizzazioni sindacali Fiom Cgil e Fim Cisl per il futuro dei lavoratori, più di 25 attualmente in organico,...

Preoccupazione delle organizzazioni sindacali Fiom Cgil e Fim Cisl per il futuro dei lavoratori, più di 25 attualmente in organico, di PayCare a Monteriggioni. Nei mesi scorsi la firma degli accordi per la cassa integrazione in deroga, con validità dal 1 marzo al 31 dicembre 2025. Crea allarme la novità delle ultime ore, ovvero il rinvio a data da destinarsi dell’incontro fra i diversi attori della vicenda convocato per il 18 settembre a Firenze all’unità di crisi della Regione.

Spiega Giuseppe Cesarano, segretario di Fim Cisl: "Da quattro anni i lavoratori vivono una fase di ristrutturazione aziendale, dovuta principalmente alla mancanza di commesse. Come parte sindacale abbiamo coinvolto le istituzioni e utilizzato gli strumenti a disposizione per sostenere l’occupazione e garantire che nessun lavoratore fosse lasciato solo. Abbiamo attivato incentivi all’esodo per chi ha scelto di uscire volontariamente dall’azienda e, nonostante gli sforzi, oggi ci troviamo davanti a un bivio: o si trovano soluzioni concrete, oppure il rischio è che questa vertenza arrivi al capolinea per lavoratori che sono anche ‘figli della crisi del Monte dei Paschi’ che ha lasciato profonde ferite sul territorio".

Interviene Daniela Miniero, segretaria generale di Fiom Cgil Siena: "I lavoratori di PayCare, da luglio, sono in cassa integrazione a zero ore e senza alcuna prospettiva. Quel poco di lavoro rimasto, è stato trasferito altrove da un’azienda che ha preso soldi pubblici. Chiederemo un altro incontro a PayCare e daremo il via ad azioni sindacali: ci sono dipendenti, e quindi famiglie, che rischiano a partire dal 2026 di ritrovarsi privi di stipendio e di tutele". Entrambe le sigle sono pronte a iniziative di mobilitazione a difesa dei posti di lavoro.