PAOLO BARTALINI
Cronaca

Monteriggioni e PayCare. Futuro molto complicato per ventitrè dipendenti

Miniero (Fiom Cgil): "Chiediamo alla Regione di intervenire urgentemente". Cesarano (Fim Cisl): "L’azienda deve portare delle nuove commesse" . .

Una manifestazione senese di qualche tempo fa dei lavoratori di PayCare,. azienda di Monteriggioni

Una manifestazione senese di qualche tempo fa dei lavoratori di PayCare,. azienda di Monteriggioni

Un domani nebuloso per 23 i lavoratori di PayCare a Monteriggioni. Esprimono solidarietà verso le maestranze e lanciano appelli alle istituzioni le organizzazioni sindacali Fiom Cgil e Fim Cisl, alla luce di un quadro delicato. Fim Cisl, con il segretario Giuseppe Cesarano, rileva che "non ci sono le condizioni perché i lavoratori possano transitare nel nuovo soggetto giuridico" e si rivolge agli enti locali affinché si prendano cura degli addetti del sito produttivo di Monteriggioni, che da quattro anni "vivono in una situazione complicata, con un futuro sempre più incerto". E Fiom Cgil, per voce della segretaria Daniela Miniero: "Chiediamo alla Regione di intervenire urgentemente per aprire un tavolo istituzionale che aiuti a individuare soluzioni concrete per rilanciare l’occupazione a Monteriggioni. L’attuale ammortizzatore sociale garantisce una copertura solo fino a dicembre, occorre quindi agire subito per restituire prospettive occupazionali al territorio". Il tempo stringe... "Dicembre non è lontano - aggiunge Miniero - e purtroppo dobbiamo fare i conti anche con una comunicazione che dovrebbe essere migliorata dall’azienda nei confronti delle parti sociali". I lavoratori sono inquadrati sulla base di quanto previsto dal contratto dei metalmeccanici e il nuovo soggetto chiedeva tra l’altro, attraverso il contratto call-center, una decurtazione salariale di 300-400 euro mensili. E una riduzione anche in termini di tutele. Condizioni inaccettabili. "Siamo, purtroppo, alle solite - osserva Cesarano - ovvero a clausole sociali che si rivelano inadeguate al mondo del lavoro attuale, strumenti di ricatto sistematico, pensati più per ledere i diritti dei lavoratori che per tutelarli. Come Fim Cisl insieme a tutta la Rsu, abbiamo detto basta, chiedendo all’azienda di valutare soluzioni per portare nuovo lavoro su Monteriggioni, ma da PayCare ci è stato risposto che sono in forte crisi". Di rischi di "macelleria sociale" e di "sciacallaggio da parte di Paycare", parla Fiom Cgil: "Problemi non solo legati alla crisi - insiste Miniero - bensì a un’assenza di prospettiva. La multinazionale, con la sua politica di ottimizzazione dei costi e aumento degli utili, sta creando gravi problemi occupazionali a Monteriggioni. Dopo quattro anni di ammortizzatori sociali non ci sono commesse in arrivo e i dipendenti continuano a lavorare su una commessa della Regione Lombardia, passata ad altro committente".

Paolo Bartalini