CRISTINA BELVEDERE
Cronaca

La visita al presidio Beko: "Il rilancio industriale?. Adesso tocca al mercato"

Il messaggio del deputato e dirigente nazionale di FdI agli operai senesi "Il Governo e la politica hanno fatto la loro parte, lasciamo operare l’advisor".

I parlamentari di FdI Giovanni Donzelli e Francesco Michelotti in visita al presidio dei lavoratori Beko

I parlamentari di FdI Giovanni Donzelli e Francesco Michelotti in visita al presidio dei lavoratori Beko

"Sulla vertenza Beko il Governo e la politica hanno fatto la loro parte. Adesso tocca al mercato trovare una soluzione per garantire un futuro alla produzione in viale Toselli". E’ un messaggio forte e chiaro quello lanciato dal parlamentare Giovanni Donzelli, responsabile dell’Organizzazione di FdI, ieri in visita con il collega Francesco Michelotti al presidio allestito dai 299 lavoratori davanti alla fabbrica. A fare gli onori di casa, il segretario della Uilm Massimo Martini e il leader della Fim Cisl Giuseppe Cesarano, affiancati da Maurizio Matera e Carlo Bianco della Rsu. Donzelli non ha fatto giri di parole: "Ho appreso dai giornali dell’ipotesi Leonardo così come i vertici della stessa Leonardo – le sue parole –. Questo per dire che non è mai stata sul tavolo. L’intervento del Governo con le istituzioni locali è stato utile per rendere appetibile il sito dal punto di vista industriale, ma adesso è compito del mercato trovare un nuovo investitore. L’advisor sta operando, quindi non è il momento di rinunciare alla possibilità che ci sia qualcuno che vuole rilanciare lo stabilimento".

E ancora: "Non dobbiamo giocare a Monopoli – ha continuato Donzelli –. Si è già visto con la banca e non serviva. Certo, vigileremo affinché non vi sia speculazione, ma è stato sbagliato far uscire l’ipotesi Leonardo, perché ha creato dubbi in chi è veramente interessato a investire a Siena. Se a questo aggiungiamo poi il dibattito politico tra chi è a favore e chi è contro la produzione di armi, questo penalizza il futuro della fabbrica di viale Toselli". E poi, rivolto agli operai presenti: "Il Governo non si sarebbe interessato alla vertenza fin da subito se non aveste fatto tutto quello che avete fatto – ha evidenziato –. Il messaggio da lanciare è che investire a Siena è un’opportunità, perché voi avete dimostrato, lottando con le unghie e con i denti, che avete voglia di lavorare. E questa è una garanzia al pari di quella relativa alla proprietà dell’immobile". Infine l’aspetto politico: "L’italia deve continuare ad avere una vocazione manifatturiera – ha concluso Donzelli –, perché i soli servizi non bastano ad avere un peso nell’economia mondiale".

Sulla stessa lunghezza d’onda Michelotti: "L’ipotesi Leonardo è una suggestione, ma il ’no’ di Giani e del rettore Montanari sono un approccio ideologico. Il nostro invece è un approccio concreto – ha rimarcato –: vogliamo dare sicurezza ai lavoratori con un investitore serio, che garantisca un futuro occupazione alla città".

Da parte loro, Martini e Cesarano, hanno commentato: "Abbiamo accolto l’onorevole Francesco Michelotti e l’onorevole Giovanni Donzelli. Con loro abbiamo condiviso l’attuale situazione della vertenza: hanno dimostrato di essere molto informati e disponibili all’ascolto. Abbiamo rinnovato la richiesta di un intervento deciso del ministero con il ministro dell’Industria e del made in Italy Adolfo Urso, affinché la vertenza Beko venga messa quanto prima all’ordine del giorno e si avvii un piano concreto di reindustrializzazione. La priorità resta chiara – hanno ricordatoo per l’ennesima volta –: difendere il lavoro, il cuore produttivo di questo territorio. Avanti così, con determinazione e unità".

E infine: "Siamo in lotta da un anno e avere sempre visibilità non è scontato, ma questo ci dà la possibilità di portare avanti la vertenza, che è a 360 gradi, perché deve creare anche nuovi posti di lavoro – la conclusione di Martini –. Chiediamo quindi il sostegno di Donzelli. Abbiamo bisogno di tutti, per questo ci rapportiamo con tutti". Per Cesarano, "questo Governo ha dimostrato di essere il Governo del fare. Oggi ci troviamo in una fase cruciale. Credo che nella campagna elettorale deva entrare la vertenza Beko. Siena e le sue maestranze meritano centralità. Noi non arretreremo di un centimetro".