
Lettera-denuncia di Asea. Negli ultimi tempi la situazione è peggiorata
Disagi endemici che mettono a rischio le attività lavorative e industriali nell’ Amiata, nei paesi e nel versante che raggiunge la vetta dove internet è assente e il problema ricade sul settore turistico causando seri problemi ai gestori alberghieri e a coloro che hanno attività turistiche. Il grave problema di un’ "Amiata isolata e abbandonata senza segnale da mesi" è stato denunciato dall’Asea (Associazione per lo sviluppo economico dell’ Amiata) che rilancia il problema evidenziato e segnalato dai numerosi operatori turistici amiatini.
"Esprimiamo tutta la nostra frustrazione – scrive Asea – e preoccupazione per la grave situazione che ormai colpisce l‘Amiata e soprattutto la parte alta della nostra montagna da mesi dove è ormai assente la connessione telefonica. Un blackout totale che isola tutta l’area, impedisce di lavorare, di comunicare, e soprattutto di garantire servizi essenziali. La mancanza di rete mobile è un problema che si trascina ormai da anni e le richieste di intervento dopo continue segnalazioni rimangono a tutt’oggi inascoltate Da alcuni mesi poi - denuncia Asea- la situazione è drasticamente peggiorata e attualmente il cono vulcanico purtroppo è completamente disconnesso.
Ci chiediamo come è ancora possibile che nel 2O25 intere aree turistiche siano prive di un servizio tanto importante e basilare per la crescita e lo sviluppo turistico della nostra montagna. Le conseguenze sono molto gravi e molteplici. Si pensi all’impossibilità di ricevere o gestire prenotazioni, difficoltà nei pagamenti elettronici, problemi di sicurezza, perdita di reputazione e danni economici. E tutto questo in piena stagione turistica con migliaia di persone che hanno scelto e sceglierebbero l’Amiata per i loro soggiorni in un ambiente particolarmente ricco di verde e caratteristico per il suo habitat naturale.
Chiediamo perciò che da parte de parte delle autorità, degli organi competenti e soprattutto degli operatori telefonici si possa intervenire con urgenza affinché si possa mettere a disposizione un servizio adeguato o perlomeno sufficiente per chi visita, vive e lavora in montagna. Non chiediamo privilegi, chiediamo soltanto servizi essenziali e che il nostro territorio non venga abbandonato. Un nostro diritto per disporre di servizi essenziali per tutti".
Giuseppe Serafini