ROMANO FRANCARDELLI
Cronaca

Anche San Gimignano soffre il calo di presenze. Gli albergatori: "Diminuzione fino al 20 per cento"

Anche da San Gimignano si alza la preoccupata voce, meglio dire le voci, del calo di quel turismo soprattutto...

Anche da San Gimignano si alza la preoccupata voce, meglio dire le voci, del calo di quel turismo soprattutto...

Anche da San Gimignano si alza la preoccupata voce, meglio dire le voci, del calo di quel turismo soprattutto...

Anche da San Gimignano si alza la preoccupata voce, meglio dire le voci, del calo di quel turismo soprattutto di qualità d’oltre oceano, in questo 2025 che secondo gli operatori del commercio segnala dati allarmanti. I più colpiti, in particolare, sembrano essere bar e gli agriturismi e alberghi, con cali ipotizzati tra il 10 e il 20 per cento rispetto allo scorso anno. Una diminuzione che sembra colpire soprattutto quelle famiglie che sono solite passeggiare tra le lastra di San Gimignano.

La riflessione piuttosto preoccupata dentro le mura riguarda una situazione turistica che rappresenta da anni e comunque rimane il motore, la macchina dell’economia della città, della sua vita. "Questo calo che si traduce in minore affluenza è abbastanza evidente, a mancare è quel turismo più qualificato a cominciare per esempio dagli americani, rimasti quasi fermi quest’anno". La prima voce arriva dall’ufficio internazionale della Pro Loco. Sul commercio, il passa parola da un negozio all’altro è un ritornello. "Il calo dei turisti che arrivano da fuori è abbastanza evidente, ma è più evidente ancora il calo di visitatori", spiega Marco con negozio di souvenir e articoli da regalo in via San Giovanni.

Dagli albergatori, il presidente dell’associazione Alessandro Sabatini non ha dubbi. Presidente come stanno le cose? "I dati raccolti nelle tredici strutture ricettive, per un totale di circa 580 posti letto, si è registrata una flessione dal 10 al 20 per cento nelle presenze rispetto allo stesso periodo del 2024 di tutte le tipologie di clientela, sia italiana sia internazionale". Le cause? "Da una parte l’incertezza economica e l’inflazione a livello europeo hanno frenato i viaggi di medio raggio, inoltre per il turismo italiano, la diminuzione di capacità di spesa delle famiglie si traduce nella rinuncia alle vacanze o alla scelta di periodi di bassa stagione. Anche il turismo straniero, dal Nord America e dall’Asia, vista la situazione geopolitica mondiale, ha subìto una battuta d’arresto, con molte prenotazioni cancellate o posticipate. In attesa dei dazi...".

Cosa fare allora? "Siamo al lavoro per promuovere iniziative condivise tra strutture ricettive, ristoratori e operatori turistici, con l’obiettivo di rafforzare in fase di studio una campagna promozionale per la bassa stagione autunnale rivolta ai mercati europei".