
La lettura del rettore Roberto Di Pietra
"Al di là del fatto che quest’anno torniamo sul podio, quello che conta è che continuiamo ad essere nel gruppo di testa, dove siamo da almeno dieci anni", inizia così il commento del rettore Roberto Di Pietra. "Dunque manteniamo la qualità, che ci viene riconosciuta - prosegue il rettore –. E guadagniamo due posizioni: il miglioramento della reputazione accademica è soprattutto alle voci ’infrastrutture’ e ’internazionalizzazione’. Le infrastrutture sono gli edifici, dunque la qualità delle strutture, ma anche delle dotazioni tecnologiche, apparecchiature e piattaforme digitali, utilizzate dagli studenti nelle aule e nei laboratori. Sul fronte dell’internazionalizzazione, va detto che continuiamo a siglare accordi con università straniere; e ci sono i 19 corsi erogati in lingua inglese su 81 complessivi dell’offerta formativa. L’ultimo attivato è ’Biotech engineering for health’, che unendo ingegneria e biotecnologie è innovativo e unico nel panorama nazionale. Poi c’è il programma Erasmus che dà la possibilità ai nostri studenti di viaggiare per studio in tutto il mondo".
Dove migliorare? "Possiamo far meglio nella comunicazione e nel numero delle borse di studio. Ci sono margini di miglioramento ancora sull’occupabilità ad un anno dei laureati. Infine la classifica Censis dice che aumentano le immatricolazioni in Italia: noi l’anno scorso siamo passati da 4.100 a 4.600. Quest’anno bisognerà capire l’impatto del semestre filtro di Medicina, con le iscrizioni vere a febbraio".
Paola Tomassoni