
Il rettore dell’Università di Siena Roberto Di Pietra
Un patto con tutti gli attori istituzionali per dar vita alla ’città campus’: è l’invito lanciato dal rettore Roberto Di Pietra, ieri ospite della redazione. E’ stata l’occasione per tracciare un quadro dell’Università degli Studi, fra vanti – uno dei 10 atenei più antichi al mondo – e nodi ancora da sciogliere.
Il confronto con il magnifico parte proprio dal rapporto con Siena: "A Bergamo di recente è stato fatto un patto fra città e ateneo - inizia il rettore –. A Siena abbiamo già un accordo di collaborazione con il Comune, che vorremmo estendere agli altri attori. In una cittadina di 54mila abitanti, l’impatto di un ateneo con 1.600 dipendenti, 18mila studenti nella fascia fra 18 e 30 anni, è considerevole. Siamo, insieme all’ospedale, la prima azienda della città. Ricordo che l’anno scorso abbiamo fatto un accordo sul trasporto pubblico, con Autolinee Toscane, Comune, Dsu e Unistrasi, per un abbonamento annuale al costo dimezzato, che è stato sottoscritto da 1.700 ragazzi. Bisogna proseguire con altri servizi, per far vivere bene chi viene qui a studiare e magari deciderà anche di rimanervi a fine studio: sono le condizioni per radicare nuovi cittadini. L’idea del treno ibrido, ad esempio, tra Siena e Roma era percorribile, anzi una città sede di Banca e aziende come Gsk meriterebbe un collegamento diretto e veloce con il capoluogo e la capitale".
Servizi agli studenti: la mensa.
"Era l’agosto 2024 quando ci veniva detto che il palazzo della ex mensa Bandini, non idoneo ad ospitare ristorazione, doveva essere messo in vendita e per farlo il Dsu aveva bisogno dell’autorizzazione della Regione. Sono passati 8 mesi e sono diventato meno positivo, mi sarei aspettato tempi più veloci. L’unica certezza è che serve una seconda mensa e l’immobile individuato vicino a Porta Romana è ottimo, visto che in quell’arera insistono 5 nostri Dipartimenti e la sede in via PIspini di Unistrasi. Per quanto riguarda gli alloggi, il problema è per il ceto medio, al di là di meritevoli e fragili che hanno posto nellle residenze Dsu: uno studentato privato potrebbe essere una buona soluzione".
Reclutamento del personale.
"Per far fronte al taglio del Ffo 2024 - per oltre 8 milioni di euro su 114 milioni stanziati dal Mur a Unisi –, comunicatoci a settembre, abbiamo dovuto rallentare il reclutamento. Chi sarà selezionato quest’anno entrerà in servizio nel 2026. Al di là delle progressioni di carriera si è inceppato il meccanismo di reclutamento dei nuovi ricercatori e del personale tecnico amministrativo, con contemporanee uscite per pensionamento. E nel 2026 termineranno i 104 contratti di ricerca triennali dei progetti sostenuti da Pnrr. Una quota di questi, quelli dello spoke Rna messaggero, auspico possa essere reclutata da aziende come Tls, il Biotecnopolo che sta iniziando ad assumere, Philogen o Vismederi. Se così non fosse, il rischio è di aver formato professionisti che andranno all’estero".
La didattica.
"Tutti i Dipartimenti stanno lavorando alla razionalizzazione dell’offerta formativa. Continuare a lanciare nuovi percorsi di studio senza vedere se i vecchi sono ancora attrattivi non è razionale. L’offerta non può andare dietro al mondo del lavoro, che cambia molto più velocemente, ma occorre capire cosa serve oggi al mercato: ad esempio occorre inserire competenze tecnologiche in tutti i percorsi, anche a giurisprudenza".
Il rapporto con l’Aou Senese.
"Sia AouS che Asl hanno interese a far crescere la relazione con l’Università. Le Aziende sanitarie hanno bisogno degli specialisti che noi formiamo. Stiamo ragionando per far in modo che il personale da noi formato sia impiegato nell’ospedale ma anche nella sanità territoriale. Il numero chiuso a Medicina? E’ solo spostato alla fine del semestre filtro, quando post esami di chimica, fisica e biologia entreranno 30mila aspiranti medici".
Scienze bancarie e Mps.
"In questi anni ho assistito all’illogica soddisfazione di godere delle disgrazie altrui, anche dell’azienda in cui si lavora. Oggi le nubi nere sul Monte sono state spazzate via, dovremmo essere solo fieri di avere, in una città di 54mila abitanti, cinque secoli di banca e quasi 8 di università".