
L’assessore Tucci: " Ripopolare Siena di giovani, offrendo opportunità di lavoro, sicurezza e qualità di vita"
Quasi tutti minorenni, alcuni di loro italiani, altri sono seconde generazioni di immigrati o stranieri. Eterogeneo l’identikit degli appartenenti alle baby gang che negli ultimi mesi hanno portato disagio e violenza in città. Il ritratto è stato tratteggiato dal delegato Fps Polizia di Stato Piero di Lorenzo in occasione dell’incontro ’Il fenomeno baby gang, analisi e risposte sul territorio senese’. Il capogruppo di FdI Bernardo Maggiorelli ha ricordato: "Non è la prima volta che a Siena si verificano eventi simili, era già avvenuto nell’estate del 2020. Se in un primo momento si credeva fosse una reazione alle restrizioni della pandemia, oggi abbiamo compreso che non è così. È nostro dovere intervenire, soprattutto perché gli scontri si sono verificati in pieno centro e hanno alimentato una percezione di insicurezza tra la popolazione". Sui fatti di via Pianigiani e piazza Matteotti, è poi intervenuto l’assessore alla Sicurezza Enrico Tucci: "Siena considera queste manifestazioni di violenza inaccettabili. È per noi una priorità, insieme alle altre autorità coinvolte, agire in sinergia per eliminare il fenomeno".
"Sono molte le città italiane colpite da atti violenti e aggressivi perpetrati da minorenni – ha affermato dal responsabile Dipartimento legalità FdI Mauro Marruganti –. Fortunatamente, a Siena tali gruppi sono scollegati dalla malavita. Questo, però, non deve indurci ad abbassare la guardia. Il fenomeno è grave e troppo spesso ci si trova di fronte a un vuoto normativo. Le procure che si occupano di questi casi difficilmente adottano misure cautelari. Spesso si opta per la sospensione della pena con l’affidamento in prova, misura inefficace. Una soluzione alternativa potrebbe essere lo sfruttamento dei centri di accoglienza e ricovero per minori, dove questi ragazzi possono essere rieducati". In chiusura Tucci ha parlato della crisi demografica a Siena: "Il rimedio alla crisi non è l’immigrazione incontrollata. Si rischia di riempire il vuoto demografico con persone vittima del caporalato e che svolgono attività illegali. Dovremmo ripopolare la città di giovani, offrendo loro opportunità di lavoro, sicurezza e qualità di vita".
Grazia Sanfilippo