
L’uomo sorridente con il fazzoletto ritrovato dalla famiglia Bucci; sotto le firme dei fantini vittoriosi
Una seconda pelle. Il simbolo dell’appartenenza. Che si è bagnato di lacrime di gioia e, spesso, anche di delusione. Emblema dell’orgoglio contradaiolo. Perdere il fazzoletto è come sentirsi strappare un lembo di pelle. E, soprattutto, di cuore. Ecco perché la storia raccontata sui social da una montonaiola, a lieto fine, tocca il cuore di Siena.
Inizia tutto qualche giorno fa, con un appello lanciato dalla donna sul profilo social. "Il mio babbo ha perso il suo fazzoletto del Montone nella zona di accesso alla Ztl a Romana. E’ vecchio ma molto importante per lui per i ricordi che rappresenta. Se qualcuno lo avesse trovato, per favore, mi contatti in privato. Grazie", le parole della donna. "Oggetti troppo personali per restare nelle mani di chi non ne è il proprietario", uno dei commenti. Un post che viene condiviso a nastro, da centinaia di senesi. Finché, dopo qualche giorno, quando sembrava un’impresa recuperare quel ricordo così caro, l’annuncio sui social: "Finalmente una bella storia! Il babbo ha potuto rimettere al collo il suo fazzoletto tanto prezioso per i ricordi attestati anche dalle firme che esso conserva", scrive ricordando quella di Bazzino nel 1974, del Pesse nel 1982 e nel 1986, di Cianchino nel 1990 e anche l’ultima di Gingillo, 16 agosto scorso. Cinque vittorie della Contrada dei Servi su sette conquistate, dal ’74 ad oggi. "Grazie a tutti – conclude la donna – ai tantissimi che hanno condiviso, a Damiano che per primo ha segnalato il ritrovamento del fazzoletto e soprattutto alla famiglia Bucci che questa sera (ieri, ndr) me l’ha riconsegnato. Siena è davvero una città unica, solidale e pronta a mobilitarsi anche solo per il sorriso di un contradaiolo che ha ritrovato un pezzo della sua storia".
La.Valde.