
Leonardo Biscardi, Francesco Fratini, William Andrea Jama Farah, Andrea Bortolatto
Dimenticate il coperto sul menù perché non si pagherà per il servizio a tavola: così sa ancora più di trattoria. Mica male dopo un’estate di scontrini ‘pazzi’ segnalati in diverse località di mare. In questo caso però, c’entra sempre il mare. Un angolo di blu con cartolina della chiesa di San Domenico sullo sfondo è quello che illuminerà una nuova insegna in una piazza del centro dalle tante potenzialità ma oggettivamente trascurata. Francesco Fratini, volto noto della ristorazione dentro le mura, patron del locale "I Frari" e uno dei soci di "Boves", l’ha scelta proprio per la sua terza impresa: la trattoria di pesce "Lisca". A salpare con lui per questa avventura, Leonardo Biscardi (anche lui socio di Boves), Andrea Jama Farah e lo chef William Bortolatto che si è fatto la ossa in Australia per poi specializzarsi nella cucina di prelibatezze ittiche da "Busatti" ad Agliana e altri locali pratesi. Legami nati dietro i fornelli: William è stato dipendente di Francesco, quando lavorava da "I Frari", per poi mettersi in società ora con lui.
"Mi piacciono le sfide: del resto, quando aprii dodici anni fa "I Frari" in via Garibaldi fu una scommessa - sottolinea Fratini - Piazza San Domenico è la porta d’accesso al centro, può sembrare marginale ma merita maggiore attenzione: il comitato sta facendo un grande lavoro". Fratini sposa il progetto di riqualificazione che era nel cassetto della giunta Bugetti: riduzione della carreggiata e il transito in un solo senso. "Lisca" apre oggi i battenti in un fondo storico, occupato per tanti anni da "La grotta di Bacco" e poi passato ad altre gestioni. A due passi, il ristorante "Le Garage Bistrot" di Carlo Aiazzi, un’istituzione nella piazza. "Non ci daremo noia: con Carlo siamo amici e abbiamo due clientele diverse. E poi più si rivitalizza un luogo, meglio è".
I sapori del mare che "Lisca" metterà in tavola saranno alla portata di tutte le tasche, privilegiando materia prima di qualità: dalla classica impepata di cozze agli spaghetti allo scoglio, passando dal fritto misto. All’orizzonte si profilano altre aperture in centro. Saracinesche che si rialzano in quelli che erano luoghi del cuore dei pratesi. Che prendono altre sembianze senza sconfessare le radici. Così, entro la fine del mese gli amanti del cono e della coppetta nostalgici della Roberta chiusa da giugno ritroveranno il gelato in piazzetta delle Bigonge. Ma la filosofia di "Hegel Bar", come si chiamerà il nuovo locale, sarà diversa. Filosofia, è proprio il caso di dirlo. Intanto perché ha in tasca una laurea proprio in filosofia mister Jacopo Falanga, scrittore e allenatore dell’Empoli giovanile (con un passato alla Casertana in C): è lui pronto a raccogliere un’eredità importante, sentita dai pratesi. "In verità il mio preferito è Schopenhauer – scherza il 35enne - ma l’abbinamento fra bar ed Hegel suonava meglio. Per il carico affettivo di questo posto, ci ho riflettuto un po’ prima di concepire il format del locale. Poi ho trovato la sintesi ‘hegeliana’: sarà aperto dal giovedì alla domenica, dal pomeriggio alla sera".
Fervono i preparativi per l’allestimento di quello che si presenta con tante curiose accezioni a partire dalla vetrina: caffè filosofico, baretto serale, champagneria popolare, enoteca reazionaria e altre definizioni con tanto di profilo austero del fondatore dell’Idealismo. Questo posto Jacopo, autore del libro "Corpi sfatti", lo conosceva bene, vivendo a due passi e frequentando la gelateria da cliente con il suo bimbo.
Ed ecco che coni e coppetta torneranno grazie a un accordo con Anisare, così come resterà l’arredo dal tocco ‘vintage’ che racconta quasi ottant’anni di storia. "Dalla Roberta ho sempre visto un bancone strepitoso, non mi sarei mai sognato di toglierlo: fa aggregazione solo a guardarlo". Oltre al bancone del gelato, ci sarà quello della gastronomia e l’angolo della birra alla spina. Dal retrobottega sarà ricavato un piccolo salotto con tavolini e pianoforte. "Ho letto tante critiche sull’apertura dell’ennesimo locale-mangificio ma una volta questo posto non era una latteria?"
Maria Lardara