
Criptovalute, soldi e carte d’identità false: scoperta a Prato una centrale del crimine digitale
Prato, 1 agosto 2025 – Una banca illegale, vera e propria centrale del riciclaggio, nel cuore della città. I carabinieri della città laniera hanno scoperto in via Respighi, a pochi passi dal centro di Prato, una vera e propria “banca clandestina” gestita da cittadini cinesi, dove si movimentavano milioni di euro in criptovalute e si stampavano carte d’identità false valide per l’espatrio. Al centro dell’indagine, coordinata dalla Procura di Prato, diretta dal procuratore Luca Tescaroli, un 45enne cinese Cheng Bangjie, trovato in possesso di quattro telefoni, due dei quali contenenti portafogli digitali con movimentazioni per oltre 9 milioni di euro in Usdt, una criptovaluta ancorata al dollaro. Secondo gli inquirenti, più del 90% dei fondi analizzati arrivava da piattaforme di scambio (exchange) e veniva poi trasferito su una piattaforma con sede in Cambogia, già segnalata dal dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti come centro attivo nel riciclaggio di denaro.

Oltre ai portafogli digitali, le forze dell’ordine hanno trovato criptovalute per un valore di 117mila euro in possesso diretto dell’indagato e 15mila euro in contanti, suddivisi tra lui e un altro connazionale. Ma non solo. Nella ‘banca’ illegale c'erano anche stampanti, laminatori, tessere bianche con microchip e banda magnetica, oltre a pellicole olografiche: tutto il necessario per produrre carte d’identità elettroniche false, destinate probabilmente al mercato illegale internazionale.

L’operazione è stata resa possibile dal lavoro congiunto del Nucleo Operativo Antifalsificazioni e della Sezione Criptovalute dei Carabinieri di Roma, del Nucleo Investigativo di Prato e della Guardia di Finanza locale. Al momento Cheng Bangjie è indagato.