
Maxi raggiro con i bitcoin (foto repertorio Ansa)
Lucca, 24 maggio 2025 – Pensava di aver trovato un modo estremamente facile e redditizio per investire i propri soldi in criptovaluta e ottenere interessi vertiginosi in breve tempo. Invece in tempi brevissimi, grazie a questa “scorciatoia“, ha perso tutti quanti i risparmi, almeno 50mila euro, e l’unica vertigine che ha ottenuto è stata quella avuta appena si è reso conto della colossale truffa subita. Vittima del raggiro un pensionato 68enne di Frosinone che sarebbe stato truffato da un coetaneo di Capannori, ora indagato dalla Procura di Lucca per truffa aggravata in concorso con altre persone da identificare.
Tutto inizia nel novembre scorso, quando il pensionato, incuriosito da un sito online che proponeva investimenti in criptovaluta, decide di tentare quella strada. Viene contattato da una fantomatica segretaria da un numero telefonico del Regno Unito e convinto ad aprire un conto corrente a Malta dove versa intanto 500 euro. Nel frattempo lo contatta tale Giorgio M. che gli fa scaricare un software per controllare gli investimenti in bitcoin e in pochi giorni gli accredita già ben 150 euro di interessi.
Invogliato dalla apparente facilità e dall’alto rendimento del meccanismo, il pensionato si fa convincere a investire altri 5.000 euro e dopo pochi giorni altri 5.000. Dal suo pc controlla (o almeno crede) i presunti guadagni in bitcoin e vede che crescono notevolmente. Così cerca di incassare qualcosa. Ma si sente rispondere da un’altra segretaria che per sbloccare la criptovaluta deve versare altri 10.000 euro. Effettua l’ulteriore bonifico e nello stesso giorno viene indotto in errore nella procedura online finendo per versarne altri 10.000.
Siamo ai primi di gennaio e per non destare sospetti i truffatori decidono di inviargli come rimborso 9.500 euro. Rassicurato da questo bonifico ricevuto, il pensionato accetta di continuare a investire in bitcoin, versando di nuovo 10.000 euro “per sbloccare gli investimenti“. Anche qui doppio raggiro: fingendo che la documentazione del bonifico non sia corretta, gli fanno eseguire in giornata un ulteriore versamento di 10.000 euro, più altri 10.000 su un conto di Banca Mediolanum intestata al presunto mediatore capannorese Giorgio M.
E proprio qui casca l’asino, direbbe Totò. La stessa banca blocca infatti gli ultimi due bonifici perché il conto in questione è segnalato come sospetto. Sono gli impiegati della banca ad avvisare il cliente spiegandogli che si trovava al centro di un raggiro in piena regola. Da qui la denuncia alla Polizia e l’indagine aperta dalla Procura per truffa aggravata. E i soldi spariti? Per ora restano un miraggio.