LAURA SARTINI
Cronaca

La moda è oltre il vestire. Frisa esalta l’Atelier Ricci

Flavia Piccinni (direttrice di Lucca in Mente) incontra la docente e storica “Non è vero che per essere femministe, o intellettuali, bisogna vestire male“.

Flavia Piccinni insieme a Maria Luisa Frisa e a Patrizia Ricci, titolare dell’Atelier

Flavia Piccinni insieme a Maria Luisa Frisa e a Patrizia Ricci, titolare dell’Atelier

L’Atelier Ricci di via San Paolino ieri pomeriggio ha ospitato un altro iconico incontro di “Lucca in Mente“ 2025. La direttrice del Festival, Flavia Piccinni, ha infatti incontrato e intervistato Maria Luisa Frisa, un punto di riferimento quando si parla di moda. Infatti Frisa è docente all’Università Iuav di Venezia, dove ha fondato il corso di laurea in Design della moda e Arti multimediali e dove insegna Pratiche curatoriali nella moda. È stata anche curatrice della Galleria del Gucci Garden a Firenze, e di numerose collezioni in Italia. A “Lucca in mente“ ha presentato il suo libro “I racconti della moda“

Mente e moda come entrano in connessione?

“E’ un fatto naturale, il progetto moda è complesso, il fare si unisce a una riflessione su cosa significhi progettare un abito, un oggetto della moda. Dico spesso che vorrei sapere cosa c’è nella mente di un designer quando si accende quella scintilla che origina il progetto di una collezione, laddove si innestano, in un misterioso mix, ricordi, pensieri, immaginazione“.

Ha un designer preferito?

“Certo, come tutti, questione di gusti personali. Ma ciò che mi interessa di ogni designer è la sua capacità di stare nel tempo e di intervenire attraverso la moda nel pensiero collettivo sui temi del momento“.

Un nome?

“Potrei fare quello di Maria Grazia Chiuri, capace di un’autentica rivoluzione dieci anni fa. E’ stata la prima donna creatrice di un marchio disegnato dal 1947 da uomini che avevano plasmato un’idea di femminilità secondo la loro visione“.

Femminismo e moda possono andare d’accordo?

“Assolutamente. La moda è alleata della donna, non è qualcosa che la costringe in un disegno. C’è stato tutto un filone femminista in Italia che purtroppo ha demonizzato la moda. Sembrava che essere intellettuale obbligasse a vestire male, ma perchè?“.

Di certo l’Atelier Ricci racconta tutta un’altra storia

“Qui all’Atlier Ricci la moda parla, un luogo auratico, in simbiosi con chi crea, oltretutto attraverso quel gesto assoluto di costruire l’abito sul corpo“.

Oggi Lucca in Mente vola verso il gran finale con la premiazione delle scuole alle 16 in San Romano e alle 18.30 con l’incontro con lo scrittore Giancarlo de Cataldo sempre in San Romano.

Laura Sartini