DON FRANCO
Cronaca

I 150 giovani francesi in preghiera a Lucca

L’intervento di don Franco Cerri, rettore di San Giusto

Don Franco Cerri

Don Franco Cerri

don Franco CerriOrmai siamo terribilmente abituati a notare l’assenza dei giovani nella vita della Chiesa ed in particolare nelle Messe nel giorno di Domenica. È un’assenza che fa male alla comunità cristiana. È un triste fenomeno che notiamo, in pratica, dappertutto. Abbiamo voglia di buttare la colpa su questo o su quello, sulla famiglia o addirittura sui preti. Sta di fatto che i giovani, salvo ovviamente delle eccezioni, non frequentano la Chiesa. Perché scrivo queste cose, quando sono note a tutti e da molto tempo? In questi giorni un gruppo di oltre 150 giovani francesi, provenienti da Parigi e dintorni, guidati da due preti, in pellegrinaggio verso Roma per celebrare il Giubileo dei giovani, si è fermato nella chiesa di San Giusto in Lucca, per celebrare la Messa. È stato uno “spettacolo”, a dir poco, meraviglioso, carico di fede, che, difficilmente siamo abituati a vedere. Una partecipazione liturgica esemplare. Pregavano, cantavano, osservando i momenti di silenzio, con una attenzione che non vedevo da tanto tempo. Non vedevi alcuno che chiacchierasse. Un vero clima di preghiera, di raccoglimento. Eppure, parlando della Francia “laicista”, io credo che pochi immaginano che ci siano dei giovani che, in un tempo come il nostro, manifestano la propria fede in quel modo. Mi sarebbe piaciuto che questo evento fosse stato celebrato nella Chiesa Cattedrale. Il gruppo si è presentato al mattino presto alla nostra chiesa, non trovandone altre aperte. Peccato, perché è stata persa un’occasione per vedere la buona a testimonianza non frequente dalle nostre parti. Penso che sia un segnale della rinascita della fede in Francia, dove già da qualche tempo si segnala un crescente numero di adulti che, ogni anno chiede il battesimo, come è avvenuto anche in quest’anno, in cui bn 1800 adulti sono stato battezzati. C’è da sperare che avvenga anche in Italia un simile risveglio. È sotto gli occhi di tutti la scarsa partecipazione alla vita della Chiesa. Le chiese vuote o semivuote dovrebbero allarmare i credenti e cominciare a prendere coscienza della necessità di una nuova evangelizzazione. Non illudiamoci, non chiudiamo gli occhi: dove sono gli adulti cristiani, i giovani, i bambini nelle nostre comunità? Non ci accorgiamo che moltissimi bambini fanno la prima Comunione, che spesso è anche l’ultima, perché tutto finisce lì. E dov’è la formazione cristiana degli adulti? È venuta meno la coscienza della necessità di trasmettere la fede. Sono cose che si sanno, ma se ne parla poco nelle comunità cristiane. Eppure è una responsabilità di tutto il Popolo di Dio, di tutta la Chiesa.