Firenze, 24 maggio 2025 – Venerdì sera, viale Gori, si affianca una Peugeot del 2019 con tre giovani dall’accento aretino: “Per andare al piazzale Michelangelo?” “L’avete presa un po’ lunga ragazzi, comunque la cosa migliore è prender l’Indiano, uscire in fondo alla Fi-Pi-Li, seguire per Siena e da Porta Romana imboccare il viale dei Colli”.
“Ma siamo appena usciti dalla Fi-Pi-Li e c’era il cartello ‘Ztl attiva’, prima si era provato a uscire a Firenze Sud: stessa cosa...”. “Ma no! Quel cartello indica lo Scudo verde, varrà da giugno solo per le macchine più vecchie e inquinanti! Vi confondete con la Ztl del centro, è un’altra cosa!”. “Ah! Potevano specificarlo però!”.

Un qui pro quo niente affatto raro per chi non segue la cronaca fiorentina, che spesso trae in inganno tanti visitatori e turisti. E l’impatto sull’economia e i flussi della città rischia di essere forte. I primi effetti già stanno facendo impazzire chi con il turismo lavora.
“Quei pannelli luminosi con la scritta ‘Ztl attiva’ rossa traggono in inganno tantissimi turisti – spiega Simone Bonini, comproprietario di un autonoleggio in Borgo Ognissanti, strategicamente appena fuori dalla Zona a traffico limitato del centro –. Sia i nostri clienti che quelli di altri piccoli autonoleggi, tornando a Firenze si fermano al cartello, per esempio all’Isolotto o a Novoli, pensando di non poter entrare perché il cartello è uguale a quello della zona centrale. Il pendolare che viene tutti i giorni a Firenze queste cose le sa e si è organizzato. Ma chi arriva da Bolzano o da Napoli dove la stessa scritta vuol dire ‘non proseguire se no prendi la multa’, non sa che quello stop è limitato alle sole auto di classi inquinanti più vecchie e si pianta. Non parliamo poi di chi viene dall’estero: ho visto turisti fermarsi con una Tesla”.
“Chiediamo che venga differenziatala cartellonistica, scrivendola in maniera più esplicativa, perché così è diventata dura lavorare – chiede l’imprenditore –. Siamo in 8 famiglie a vivere con questa attività, 3 soci e 5 dipendenti, e il problema riguarda anche le altre centinaia di persone che lavorano in altri autonoleggi, oltre ad altre categorie che saranno sicuramente impattate dal provvedimento”.
“Per ora non abbiamo avuto un vero calo – conclude – ma abbiamo avuto improvvisamente un sacco di recensioni negative di persone che pensavano di non poterci raggiungere e sicuramente ci attendiamo una contrazione a breve. Inoltre cambierà il turismo: verranno a Firenze a fare una giratina da mattina a sera, ma andranno poi fuori ad alloggiare, non sapendo dove possono entrare e dove no”.
E intanto, con l’approssimarsi dello Scudo verde, i possessori di auto d’epoca sono ancora nel caos: le veterane certificate avrebbero la deroga per poter accedere in città, ma le richieste sono bloccate.
Tra loro anche Riccardo Soldatini. “Ho una Lancia Fulvia Coupé del ‘74 e un’Alfa Romeo Gtv dell’81, iscritte all’Asi – spiega –. Ho fatto pure la trascrizione del Certificato di rilevanza storica sul libretto al costo di 70 euro l’una, anche se avrebbero potuto semplicemente verificare dalla banca dati. Poi ho inviato tutto sul portale Sas: la prima richiesta il 10 aprile, poi reiterata il 19, ma continuavano a rimanere ambo in sospeso. Ho pensato che, siccome le auto sono intestate a mio padre bisognasse farle con il suo account e abbiamo fatto pure quello, il 15 maggio. Sono ancora tutte in sospeso”.
“Sono auto usate solo per i raduni domenicali – continua il collezionista – 500 chilometri all’anno tra tutte e due, in città solo di passaggio, manutenzione impeccabile. Un inquinamento irrisorio quindi. Mi rendo conto che si parli del superfluo rispetto ad altre situazioni, ma ci vorrebbe considerazione per tutti”.