REDAZIONE PRATO

La bufera ora è politica. FdI e Lega all’attacco. Il Pd: "Momento duro"

Mazzanti (Fratelli d’Italia): "Addio alla retorica del buon governo Pd". E su Montemurlo ricorda che manca ancora un nuovo piano di protezione civile. Stanasel: "Quadro grave". Biagioni: "Vicini agli amministratori coinvolti".

Un’immagine dell’alluvione del novembre 2023 (foto Attalmi)

Un’immagine dell’alluvione del novembre 2023 (foto Attalmi)

Il Pd nel giro di due mesi si ritrova con l’ex sindaca di Prato Ilaria Bugetti indagata per corruzione e con il sindaco che la ha preceduta, Matteo Biffoni, che ha appena ricevuto la richiesta di rinvio a giudizio nell’inchiesta della procura guidata da Luca Tescaroli per l’alluvione del novembre 2023. Con Biffoni altri esponenti dem: il suo vice e assessore alla Protezione civile Simone Faggi, e l’assessore all’Urbanistica Valerio Barberis, tutti e tre erano in carica al momento del nubifragio. E poi c’è il sindaco di Montemurlo Simone Calamai. La tempesta perfetta, in casa Pd. E il centrodestra lo sa. E così le richieste di rinvio a giudizio finiscono per forza di cose per accendere le reazioni politiche. E il livello dello scontro si alza. D’altra parte all’orizzonte ci sono due scadenze troppo importanti: le elezioni regionali a ottobre, e le comunali nella primavera 2026.

Attraverso il presidente provinciale Matteo Mazzanti, Fratelli d’Italia parla di "un duro colpo" che incrina la narrazione della sinistra sulla "buona amministrazione del territorio". Mazzanti premette: "Non sarà nostra intenzione esultare per questo aggiornamento, ma non possiamo nemmeno negare che alcune osservazioni, poi riprese anche nell’inchiesta, siano state sostenute anche dai partiti di opposizione nel tempo". E cita le scelte compiute dai Comuni – dal consumo di suolo alla gestione della Protezione Civile – che avrebbero ignorato allarmi già sollevati. In particolare, punta il dito sulla continuità amministrativa a Montemurlo, dove "le stesse persone oggi sotto inchiesta mantengono ruoli chiave". "Come possono portare ad esempio in approvazione un nuovo Piano di Protezione Civile (che a Montemurlo ancora manca) sapendo di avere questa spada di Damocle sulla testa?", incalza l’espondente del partito di Giorgia Meloni. Per Mazzanti, serve "una riflessione profonda sulla tenuta politica" del sistema locale.

Picchia duro anche la Lega. Elisa Montemagni e Claudiu Stanasel parlano di "un quadro grave e allarmante" e chiedono assunzione di responsabilità politica da parte del Pd: "Non si può far finta che la colpa sia di qualcun altro". I due esponenti sottolineano come la vicenda si inserisca in un contesto già critico, con Prato commissariata dopo le dimissioni del sindaco Bugetti, coinvolta in una separata inchiesta per corruzione. "Un’intera classe dirigente del Partito Democratico locale è ora al centro di vicende giudiziarie che mettono in discussione anni di gestione amministrativa. Prato e la sua provincia meritano istituzioni credibili", concludono: "la fiducia si ricostruisce con i fatti".

E’ una reazione all’insegna della cautela quella che arriva dal Partito Democratico. Il segretario provinciale Marco Biagioni esprime "grande preoccupazione" per un momento definito "difficile e delicato per la nostra comunità politica". Il Pd si stringe intorno agli amministratori coinvolti, convinto che "sapranno dimostrare la correttezza del loro operato nelle sedi opportune. Rispettiamo il lavoro della magistratura e confidiamo che la verità emerga in tempi ragionevoli". "Non possiamo dimenticare il dolore delle famiglie e delle imprese colpite e l’impegno di tutti coloro, dagli amministratori ai volontari, che si sono prodigati per affrontare l’emergenza – continua Biagioni – Siamo certi che la stella polare che ha guidato gli amministratori e ci guiderà in futuro sarà lavorare per mettere in sicurezza il territorio e prevenire che simili tragedie possano ripetersi".

Maristella Carbonin