SILVIA BINI
Cronaca

Centrodestra attacca: "Palazzo svuotato: il Pd come Schettino". Città a rischio paralisi

I gruppi di opposizione hanno chiesto un consiglio comunale straordinario "L’attività si è interrotta senza spiegazione. Tanti atti potevano essere fatti".

I gruppi di opposizione hanno chiesto un consiglio comunale straordinario "L’attività si è interrotta senza spiegazione. Tanti atti potevano essere fatti".

I gruppi di opposizione hanno chiesto un consiglio comunale straordinario "L’attività si è interrotta senza spiegazione. Tanti atti potevano essere fatti".

Nel palazzo comunale semi-deserto, con uffici svuotati e porte chiuse, il centrodestra si presenta compatto e determinato a "ricostruire sulle macerie". A una settimana dalle dimissioni della sindaca Ilaria Bugetti, è il capogruppo della lista civica Gianni Cenni sindaco, Leonardo Soldi, a parlare di paralisi totale. "Il Pd ha scelto di uscire dal palazzo per rifugiarsi nelle sedi di partito, sottraendosi a ogni confronto - attacca - ma qui c’è ancora lavoro da fare, c’è una città da traghettare fuori dalla crisi". Una crisi che, secondo il centrodestra, il Pd avrebbe ulteriormente aggravato con il suo silenzio e la mancanza di comunicazione istituzionale. "Bugetti e poi il Pd hanno fatto come Schettino, hanno lasciato la nave – cioè la città – in una paralisi pericolosa, nel silenzio più totale. Mentre cercavano di gestire le loro tensioni interne, hanno dimenticato il loro dovere di governo. Nessuna informazione ufficiale, nessun confronto. La conferenza dei capigruppo, che dovrebbe essere lo strumento per coordinare i lavori, è stata ignorata".

Per l’opposizione, il Pd ha messo il proprio partito al centro, dimenticandosi del ruolo pubblico che ancora – almeno formalmente – ricopre fino al 10 luglio. "Le commissioni sono state annullate senza spiegazione – afferma il leghista Claudiu Stanasel – quando invece ci sarebbero ancora margini per approvare atti importanti per agevolare il lavoro del commissario prefettizio che arriverà. Il Pd ha fatto una scelta politica ben chiara: lasciare tutto nel caos, senza rispetto per i cittadini".

Il centrodestra chiede un consiglio comunale straordinario, non obbligatorio secondo il Testo unico degli enti locali, ma a loro avviso necessario per confrontarsi apertamente e riportare la discussione nelle sedi istituzionali. "Non vogliamo fare processi - chiarisce Tommaso Cocci, capogruppo di Fratelli d’Italia - ma Prato sta vivendo una delle crisi più gravi della sua storia recente. Il Pd è crollato su se stesso e ha pensato di far crollare anche la città. Noi siamo qui per affrontare questa fase con responsabilità". Parole a cui fa eco Rita Pieri di Forza Italia, che punta il dito contro una gestione, a suo dire, arrogante: "Troppe volte in questo anno non si è voluto discutere nulla. I presidenti delle commissioni sono stati lasciati soli a decidere se andare avanti o no".

A chiudere è stato Gianni Cenni. L’ex candidato sindaco proprio nella corsa contro Bugetti, che non ha nascosto la commozione nel ricordare quanto trascorso: "Durante l’ultimo consiglio comunale ho capito davvero il valore di chi ha lavorato al mio fianco. Noi ci siamo sempre stati. Continuiamo a dedicarci a questo impegno, togliendo tempo alle nostre famiglie e al lavoro, perché crediamo nel rispetto delle istituzioni". Poi, inevitabilmente, lo sguardo si sposta al futuro, a quella che appare ormai come una lunga campagna elettorale verso le amministrative del 2026, ma con l’incognita di un possibile voto anticipato in autunno: "La città non si salva da sola - avverte Cenni - chiunque verrà dopo Bugetti dovrà ricostruire un rapporto di fiducia con i cittadini. Alle scorse elezioni il 40% degli elettori non è andato a votare. Stavolta dovrà esserci, perché non si tratterà solo di scegliere un sindaco, ma di decidere se cambiare davvero passo. Votare a novembre o a maggio – conclude – cambia cambia tutto". E per il centrodestra sarebbe meglio andare alle urne il prima possibile.

Silvia Bini