MARTINA MAROTTA
Cronaca

Odissea in vacanza: "Nessuna assistenza per i disabili sull’aereo"

La protesta di una pratese di ritorno dall’isola di Kos in Grecia. "Nessuno mi ha aiutato a salire sul velivolo nonostante avessi acquistato la priorità" .

L’aeroporto Galileo Galilei di Pisa

L’aeroporto Galileo Galilei di Pisa

Sperava in un viaggio di ritorno dalle vacanze senza problemi Fernanda A., cittadina pratese con disabilità motoria, ma così non è stato. Era di ritorno dopo la permanenza sull’isola di Kos, in Grecia, insieme al marito e alcuni amici. "Già al momento della partenza verso l’isola greca abbiamo subito un lungo ritardo rispetto al normale orario del volo, ma almeno c’è stata assistenza per tutti i passeggeri" spiega Fernanda. "Invece, per il viaggio di ritorno c’è stato il caos. Ho dovuto attendere a lungo per poter prendere il pulmino che ci avrebbe condotti al velivolo", continua la passeggera. "Inoltre, essendo disabile, sarei dovuta salire con i miei bagagli prima degli altri passeggeri, accompagnata dal personale di bordo al posto a me assegnato, ma così non è stato. Sono stata fatta salire per ultima e il personale dell’assistenza disabili mi ha lasciata sola una volta arrivati all’entrata dell’aereo, dove solitamente ci sono le hostess. Alla seduta sono dovuta arrivare da sola, aiutata da mio marito che portava anche le valige, in mezzo a persone arrabbiate per il ritardo". Una situazione spiacevole che non è migliorata una volta atterrati all’aeroporto Galileo Galilei di Pisa. "Appena atterrati ci hanno fatto slacciare le cinture e alzare per prepararci alla discesa utilizzando i corridoi fra i sedili. Purtroppo abbiamo dovuto attendere perché non aprivano il portellone dell’aereo. Siamo stati per più di mezz’ora in piedi, con i bagagli in mano. Erano le 3 di notte e non c’era il personale per l’assistenza a terra per farci scendere". Un viaggio spiacevole per questi passeggeri e soprattutto per la signora Fernanda che, da persona disabile, dovrebbe ricevere tutta l’assistenza di cui ha bisogno. Le difficoltà e i frequenti ritardi a cui si va incontro quando si prende un aereo sono sotto gli occhi di tutti, ma per evitare malumore e problemi basterebbe comunicare ai passeggeri i disguidi mettendosi a disposizione per rendere meno difficile il viaggio. "Ci siamo sentiti abbandonati- conclude Fernanda, con la speranza di non trovarsi più a dover affrontare viaggi simili - L’assistenza disabili è stata quasi del tutto assente eppure noi paghiamo per i bagagli, per la priorità e varie altre cose. In futuro, più colloquio con passeggeri non guasterebbe, renderebbe tutto più facile e sopportabile".

Martina Marotta