CLAUDIA IOZZELLI
Cronaca

L’oro delle Ande? Si trova a Vernio. Greta e l’allevamento di alpaca: "Un’impresa che parla di famiglia"

Cherubini, 37 anni, è la titolare dell’Antico Feudo. "Tosiamo, trasformiamo e lavoriamo in loco le nostre lane" .

Greta Cherubini, 37 anni, titolare dell’Antico Feudo

Greta Cherubini, 37 anni, titolare dell’Antico Feudo

Quasi triplicati gli allevamenti di alpaca in Toscana nel giro di pochi anni: l’annuncio arriva dalla Coldiretti Toscana, che fra i modelli di eccellenza della regione mette l’allevamento valbisentino sopra Terrigoli, l’Antico Feudo, esempio di utilizzo della lana dei camelidi originari della Bolivia e del Perù per l’alta moda. "Simbolo di eleganza e lusso – spiegano dalla Coldiretti, che racconta la storia di Greta Cherubini insieme a quelle di altre donne, che con i relativi allevamenti oltre alla produzione di lana operano con il turismo e la pet teraphy - la pregiata lana di questo animale è il cuore del progetto dell’Antico Feudo. E’ nel comune di Vernio, nel distretto tessile pratese che nasce la prima filiera di fibre di alpaca 100% toscano destinata alla creazione di abbigliamento ed accessori di alta moda. Un progetto che ha fatto incontrate le due anime di questo lembo di Toscana: quella agricola ed artigiana-tessile. Greta Cherubini, 37 anni, cresciuta tra telai e uncinetti dell’azienda di famiglia, quel mondo lo conosce bene così come conosce molto bene le caratteristiche uniche della lana di alpaca. Ex lagunare, una volta riconsegnata l’uniforme, Greta è tornata a casa con l’idea di recuperare i terreni della famiglia dove allevare il suo primo gregge di alpaca. In pochi anni è diventata una delle maggiori esperte di questo animale e soprattutto delle sue fibre. La sua linea di abbigliamento, che comprende maglioni, cappelli, sciarpe, accessori ed oggettistica su misura anche per bambini, sono realizzati con filati di altissima qualità lavorati e trasformati in loco dai sarti locali. Prodotti handmade molto apprezzati che hanno stimolato la curiosità anche dei buyer esteri".

"Mio babbo – racconta Cherubini – era filatore, mio zio è stilista e sarto. La nostra famiglia ha origini contadine. Ho voluto rimettere insieme i pezzi della nostra storia famigliare e quella del territorio in cui viviamo. Il mondo che conosco. Tosiamo, trasformiamo e lavoriamo in loco le nostre lane e quelle di altri allevamenti. La sintesi di tutto ciò è l’Antico Feudo". Allevati già 4.500 anni fa dagli Inca, gli alpaca sono arrivati in punta di piedi in Toscana: negli ultimi anni gli allevamenti di questo animale, capace di sopravvivere a temperature rigidissime, sono triplicati diventando la principale fonte di reddito per molte aziende agricole guidate soprattutto da giovani imprenditori.

Gli allevamenti oggi censiti in Toscana sono un centinaio. Erano poco meno di 40 appena cinque anni fa. Un allevamento su quattro si trova in provincia di Firenze ma sono ormai molto diffusi in tutta la regione. A dirlo è Coldiretti Toscana secondo cui l’introduzione degli alpaca ha stimolato la nascita di nuove imprese in aree spesso marginali ma ha anche aiutato a diversificare le attività di quelle esistenti. "La legge di orientamento, voluta e sostenuta da Coldiretti nel 2000, ha tolto ogni limite all’immaginazione degli agricoltori che oggi possono affiancare l’attività agricola primaria a quella turistica, ricettiva o sociale. E’ stata la chiave di volta che ha tracciato una nuova traiettoria per il nostro settore e permesso di attivare la fantasia di tanti giovani e tante donne. – spiega Letizia Cesani, presidente Coldiretti Toscana –. In Toscana la presenza di alpaca così come dei lama va di pari passo con la capacità degli imprenditori di valorizzarne le caratteristiche e le peculiarità. La loro presenza non va in competizione con gli animali da reddito tradizionali delle nostre fattorie al contrario, allarga gli orizzonti delle imprese agricole e crea interessanti connessioni con gli artigiani del territorio. L’esempio è la prima filiera di fibre di alpaca 100% Made in Tuscany lavorata e trasformata nello storico distretto tessile della Val di Bisenzio".

Claudia Iozzelli