REDAZIONE PRATO

Fiducia nella ripartenza: "Guardiamo la sostanza della nostra realtà"

"Prato dimostra di saper andare oltre" dice Diana Toccafondi. La presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato sottolinea. come la speranza di rinascita può germogliare dal valore comunità. .

Diana Toccafondi

Diana Toccafondi

L’appello di Fabia Romagnoli, presidente di Confindustria Toscana Nord, nato in seguito al commento domenicale de La Nazione, ha suscitato interesse e reazioni. La sua chiamata a dare forza ai valori migliori del territorio non è caduta nel vuoto. Anzi. Dopo Fabio Franchi, segretario della Cisl Prato-Firenze, interviene nel dibattito Diana Toccafondi, profonda conoscitrice della città e presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato.

"Dove cresce un pericolo cresce anche ciò che salva" per quella reazione che si mette in moto quando una verità colpisce e nello stesso tempo stimola a guardare oltre, l’editoriale di Luigi Caroppo di domenica scorsa (“Tempi cupi sulle spalle della città”) mi ha riportato alla mente questo verso di Friedrich Hölderlin. Non per insano ottimismo o smania consolatoria ma per una riflessione fondata su quell’esperienza concreta, vera e umanissima, fatta di persone e di relazioni a cui, alla fine, dobbiamo guardare se vogliamo intercettare la sostanza della realtà e non la sua messa in scena.

Parlo a partire dall’esperienza maturata nella Fondazione Cassa di Risparmio di Prato, osservatorio parziale ma anche privilegiato perché consente di guardare alla città a partire da angoli diversi e da sfaccettature molteplici che riflettono la ricchezza del suo corpo sociale, delle istituzioni, delle associazioni, del volontariato, delle persone.

È da questo angolo prospettico che la nozione di “comunità” si libera dalla retorica in cui talvolta viene avvolta e assume i contorni dell’ascolto reciproco, della cura, della presa in carico dei problemi comuni e della ricerca collaborativa delle soluzioni.

Tre anni fa, nell’individuare nei consigli le linee del nuovo mandato, ci apparve chiaro che una Fondazione bancaria non doveva essere solo un ente erogatore di risorse ma un catalizzatore di energie, capace non soltanto di finanziare progetti ma soprattutto di sollecitare modalità nuove di pensarli e realizzarli, attivando l’interazione fra soggetti diversi.

È un’evoluzione che tutte le Fondazioni bancarie stanno perseguendo.

Non era scontato che ci fosse una risposta positiva, che invece c’è stata, e ben al di là delle aspettative, dimostrando una ricchezza e una maturità che è sicura risorsa per il futuro.

La città, in tutte le sue componenti, ha risposto dimostrando di avere occhi capaci di vedere la propria complessità, orecchi capaci di ascoltare i bisogni e le fragilità (non solo economiche) di tanti, mani e cuori generosi e creativi, in grado di andare oltre l’interesse del singolo, del gruppo, della corporazione, per aprirsi all’altro, senza chiudersi in un’appartenenza identitaria escludente.

Lo ha dimostrato il nostro Progetto Prato Comunità Educante che ha affrontato la sfida dell’abbandono scolastico e della povertà educativa e ha visto l’impegno e la collaborazione di 29 partner, di cui 16 enti del Terzo Settore sociale e culturale e 13 istituti scolastici; lo ha dimostrato il Festival “Seminare idee”, che nella sua prima edizione, ha visto non solo una partecipazione altissima ma soprattutto ha celebrato l’ascolto come momento da vivere insieme per rinsaldare i legami reciproci, in particolare quelli tra generazioni diverse.

Ancora mi accade di trovare, nei luoghi più diversi, persone che ringraziano per quell’esperienza e chiedono che venga ripetuta. Anche la “chiamata a raccolta” di tutti coloro che si occupano di cultura, che si terrà al Museo Pecci il prossimo 17 settembre, ha ricevuto un’accoglienza estesa e generosa: più di trenta soggetti hanno inviato contributi scritti per alimentare di contenuti quell’incontro.

Prato dimostra di saper guardare oltre.

"Dà a noi ali per andare, e ritornare con il senso più fedele". È ancora un verso di Hölderlin. Facciamolo nostro.

Diana ToccafondiPresidentedella Fondazione Cassa di Risparmio di Prato