SILVIA BINI
Cronaca

Il commercio all’attacco: "È una fase di incertezza. Terziario settore forte non sono ammessi errori"

Confcommercio e Confesercenti guardano con preoccupazione ai mesi avvenire: "Progetti in bilico come la Dmo, adesso che c’era la ripresa".

Il terremoto politico non scuote soltanto le stanze del Palazzo comunale. A risentirne è anche il mondo dell’economia cittadina, che guarda con preoccupazione alle conseguenze della crisi amministrativa. Un vuoto di governo che rischia di pesare gravemente sulla stagione estiva, tradizionalmente il motore per le attività legate alla ristorazione, agli eventi e al tempo libero. A lanciare l’allarme sono Confcommercio e Confesercenti, che in una nota congiunta parlano di "una stagione di profonda incertezza per il futuro della città", soprattutto sul fronte economico.

Le due associazioni di categoria hanno convocato d’urgenza i propri organi per discutere degli scenari che si aprono con il commissariamento e puntano il dito contro le molte partite che rischiano di bloccarsi. La prima, e più importante, riguarda la Dmo (Destination management organization), figura strategica per la promozione turistica del territorio. Il percorso verso la sua istituzione era ormai alle battute finali, frutto di un confronto tra soggetti pubblici e privati, ma la crisi politica lo ha bruscamente interrotto. Ora resta da capire se si potrà riprendere il filo da dove era stato lasciato oppure se sarà necessario ripartire da zero. In ogni caso, l’effetto è un allungamento dei tempi, proprio mentre la città mostrava segnali di ripresa. Secondo i dati recentemente diffusi dalla Camera di Commercio di Prato e Pistoia, il 2024 si era aperto con un bilancio positivo per il tessuto imprenditoriale pratese. Il settore dei servizi nel complesso è cresciuto del 2%, con un andamento favorevole sia nei servizi alle imprese (+2,0%) che in quelli rivolti alla persona (+1,9%). Confcommercio e Confesercenti non nascondono timore per iniziative fondamentali come dopo lo stop del Settembre Pratese, anche Natale e la manifestazione Eat Prato, possano subire un ridimensionamento. "È necessario ripartire da ciò che funziona - sottolineano - e i dati ci dicono che il terziario può guidare la rinascita". In una città in cui il monocluster tessile vive da tempo una fase di ridefinizione: "È qui - ribadiscono - che si può incardinare la rinascita del territorio. Ed è qui che si rende necessario investire in modo pieno, diretto e convinto. In tutto questo, il mondo che rappresentiamo si candida ad assumere un ruolo sempre più centrale nei prossimi anni. I dati sulla crescita di turismo, commercio e servizi sono sotto gli occhi di tutti. è qui che si rende necessario investire in modo pieno, diretto e convinto".

A rafforzare questa visione, anche la dinamica demografica: Prato è una delle poche città in Italia che continua a crescere sul piano della popolazione residente, un dato che si traduce in un costante aumento dei consumi e quindi in una domanda crescente di beni e servizi.

Per Confcommercio e Confesercenti, la crisi politica deve diventare l’occasione per ripensare i paradigmi: "Ora più che mai - affermano - è il momento del dialogo, della responsabilità civica e della coesione. Elementi che sono stati richiamati anche dal vescovo Nerbini, nel suo recente appello alla città".

Le due associazioni, forti del proprio ruolo rappresentativo, si dicono pronte a fare la propria parte: "È fondamentale - concludono - che anche le forze del commercio e del turismo siano ascoltate e coinvolte nei processi decisionali, affinché le scelte future siano guidate da una visione condivisa e orientata al bene comune".

Silvia Bini