
Il quartiere, alle porte del centro storico, conta 10.000 abitanti divisi in due parrocchie. Ci sono il circolo Favini e la Misericordia. Il Comitato. "Purtroppo la zona è degradata e invasa dai rifiuti".
Chiesanuova frazione a Nord Ovest di Prato conta circa 10mila abitanti divisi in due parrocchie. Quella di Santa Maria dell’Umiltà, 7000 abitanti, quella di San Giovanni Bosco circa 3500 abitanti. Dal latino, nova ecclesia, è una delle frazioni più antiche della provincia di Prato. Dimora della celebre famiglia Lippi durante il XVI secolo sorge appena fuori dal centro storico medievale della città. Fra i centri di aggregazione oltre alla due parrocchie anche il circolo Arci Favini e la Misericordia. "La parrocchia di Santa Maria – spiega Jean-Jacques Ilunga da poco alla guida della parrocchia - ha nella sua tradizione molte attività di laici impegnati: la San-Vincenzo, l’Azione cattolica, la Caritas, il Centro d’Ascolto, il gruppo della Terza-età e il gruppo Scout Prato 5, senza dimenticare la Misericordia con il suo centro prelievi e gli ambulatori medici. Se vogliamo ci sono due urgenze: portare a termine i nuovi ambienti in costruzione della parrocchia e riaprire il circolo Acli Grandi". Don Gianni Gualtieri, anch’esso da pochi mesi, è parroco di San Giovanni Bosco. "Le nostre iniziative – spiega don Gianni - sono essenzialmente religiose, oltre la vita sacramentale e di preghiera, abbiamo il catechismo e l’oratorio estivo, sempre in collaborazione con le parrocchie vicine. Ormai Chiesanuova – continua don Gianni - ha una identità da quartiere periferico di grande città, tra il dormitorio e il luogo residenziale. Certamente non è tra le peggiori quanto a servizi, ma è molto sacrificata quanto a collegamenti stradali. All’altezza del suo grande cimitero si trova l’unico collegamento stradale pratese a non avere una rotonda ma uno scomodissimo sottopasso per i pedoni; inoltre via Liliana Rossi è una delle strade più folli della città, una specie di tangenziale che passa tra le case e le officine, e che impatta direttamente sul tessuto urbano in piazza Medaglie d’oro".
C’è poi il circolo Favini. "ll circolo – spiega il vice presidente Stefano Luzzi - nasce a cavallo degli anni 1945/46. Nell’ultimo decennio ci siamo dotati di un ascensore esterno per dare la possibilità a tutti di poter usufruire del salone posto al primo piano nel quale si svolgono, a cura dell’associazione Prato Nord e Uisp, ginnastica antalgica e a cura di Ideal Ballet corsi di ballo moderno, coreografico, latino. Nei giorni del venerdì e domenica il salone rimane libero per feste di compleanni o cene sociali. Inoltre negli ultimi 3 anni, ed in particolare nell’anno in corso, abbiamo realizzato tre bagni nuovi, la cucina e una pizzeria. Riguardo ai soci, dopo il covid, siamo scesi dai 300 circa agli attuali 100". Molto attivo nella frazione il Comitato dei cittadini riuniti di Chiesanuova che da anni denuncia i problemi della frazione. "Potremmo cominciare dai rifiuti, - spiega la portavoce Rita Biancalani - abbandonati e accumulati nei punti più diversi, lungo le ciclabili, come nelle strade; nei parcheggi, nei giardini pubblici. Da qualche anno – continua Biancalani - sono sempre più diffuse sciatteria, trascuratezza, incuria, tanto che tutta la frazione, salvo rare e limitate eccezioni, è preda del degrado. L’amministrazione comunale, tramite il braccio della partecipata Alia, deve attivamente intervenire, pianificando con il contributo di tutti una diversa gestione". Piste ciclabili. "Mancano - spiega Biancalani - quelle che collegano Chiesanuova al centro della città. Abbiamo una ciclabile lungo via Po -via Montalese - via Strozzi, assai pericolosa, per gli innumerevoli incroci con altre strade. Abbiamo la "strada bianca" che va dal circuito esterno delle ciclabili, all’altezza di via S. Martino per Galceti, e termina nel piazzale di via Tirso, un viottolo sporco e deteriorato che si ferma e sparisce dopo alcune centinaia di metri. Poco tempo prima di cadere nel commissariamento, il Comune aveva fatto partire la costruzione di un pezzo di ciclabile, lungo la tangenziale, per collegare Coiano a Chiesanuova. Per chi? A cosa serve? Si resta ancora a girare intorno al nucleo cittadino". Questione dei parcheggi. "A più di un anno dall’apertura del parcheggio fra via Liliana Rossi e via Tirso, continua imperterrita la sosta selvaggia ed estremamente pericolosa su via Liliana Rossi, o in doppia fila su via Tirso – continua Biancalani - il parcheggio è costantemente occupato quasi per la metà da camper e furgoni. Un altro parcheggio aspetta da oltre un decennio di vedere la luce quello vicino al campo sportivo, che accolga sia chi frequenta quell’impianto, e chi la pista di atletica, nonché cittadini e residenti. Da anni il piazzale di via Tirso e le vie limitrofe ’scoppiano’. Impossibile pretendere di offrire una zona per il verde e lo sport, e non fornirla di idonee infrastrutture". Un altro problema che i Comitati dei Cittadini hanno posto con chiarezza all’amministrazione comunale è quello di via Liliana Rossi. La strada, ad alto scorrimento, taglia un quartiere estremamente popoloso, creando disagi e rischi nell’accesso a servizi per la zona. "Riteniamo – conclude Biancalani - che solo il declassamento della via, ridotta a strada ’normale’, possa inserirla in maniera armonica e serena nel contesto della zona, facendo oltre tutto recuperare spazi per parcheggiare".
Monica Bianconi