Prato, 1 luglio 2025 – È un effetto domino quello innescato dalle dimissioni della sindaca Ilaria Bugetti, che dal 21 giugno hanno lasciato la città di Prato in una fase di sospensione istituzionale senza precedenti. Per la prima volta nella storia del Comune, l’amministrazione si trova senza una guida politica eletta. Un interregno destinato a durare fino all’11 luglio, data in cui è atteso l’arrivo del commissario prefettizio, nominato dal ministero dell’Interno per traghettare il Comune verso le nuove elezioni amministrative previste nella primavera 2026, molto probabilmente a maggio.

Nel frattempo, la giunta e gli assessori rimangono formalmente in carica fino a giovedì 10, con la possibilità di portare avanti atti e attività amministrativa, ma il vuoto politico al vertice sta rendendo tutto più complicato. Emblematica, in questo senso, la mancata convocazione del consiglio comunale previsto subito dopo le dimissioni: un segnale evidente del disorientamento in cui si muove la macchina amministrativa. Gli uffici comunali continuano a lavorare, ma a regime ridotto. Si portano avanti i progetti già avviati, dai servizi essenziali ai progetti finanziati con i fondi del Pnrr, fino alle manutenzioni ordinarie. Tuttavia, l’assenza di una direzione politica rallenta le decisioni e rende difficile pianificare il futuro. In molti settori si procede con il freno a mano tirato, in attesa delle indicazioni che arriveranno dal commissario.
La situazione è particolarmente delicata anche per quanto riguarda le iniziative estive. Uno dei casi più emblematici è quello del Settembre Pratese, il tradizionale contenitore di manifestazioni culturali e spettacoli che ogni anno anima la città: a oggi, non c’è alcuna indicazione sul programma, e l’intero impianto organizzativo è congelato in attesa di direttive.
L’unica conferma riguarda Prato a tutta birra, la manifestazione dedicata alla birra artigianale che si terrà come da programma in piazza del Mercato Nuovo dal 10 al 14 settembre. La tredicesima edizione, con street food, mercatini e musica dal vivo, ha infatti già ottenuto le autorizzazioni necessarie prima delle dimissioni e non dovrebbe subire variazioni.
Nel frattempo, la città osserva con incertezza questa fase di transizione. Un’anomalia istituzionale che, pur garantendo la continuità amministrativa nella forma, ne limita la sostanza. Fino al 10 luglio tutto resta sospeso: gli atti si firmano, i servizi si mantengono, ma senza la visione e la spinta politica che orienta le scelte strategiche. La vera partita, insomma, si giocherà con l’arrivo del commissario. Solo allora si capirà con quale passo Prato potrà affrontare i prossimi mesi.
Silvia Bini