MONICA BIANCONI
Cronaca

“Ben arrivati” a Borgonuovo. Questo è un polo multietnico che va oltre la sua stazione. Ma manca il verde pubblico

Il circolo Arci è un presidio di legalità e aggregazione: “Funzioniamo grazie ai volontari”. La zona, densamente abitata, ha problemi di parcheggi. Il rebus del distretto sanitario

Lo staff del circolo ricreativo Arci di San Paolo che ha la sede in via Lorenzo da Prato

Lo staff del circolo ricreativo Arci di San Paolo che ha la sede in via Lorenzo da Prato

Prato, 15 settembre 2025 – Quando pensi a Borgonuovo ti viene in mente esclusivamente la fermata del treno. In realtà la frazione nasce alla fine degli anni ‘50 primi anni ‘60 come espansione di San Paolo, con l’ arrivo di emigranti provenienti dal sud, attratti dalla possibilità di un futuro migliore e di un lavoro stabile.

I suoi confini oggi sono ad ovest il ponte della ferrovia, aldilà c’è Narmali, via Borgioli che taglia Borgonuovo con San Paolo, via Donizetti ad est che sfocia in via Pistoiese, delimitando il quartiere in un ampio quadrato abitato da almeno 8000 persone. Quartiere multietnico per antonomasia, con importanti nuclei cinesi, pakistani, marocchini, albanesi, rumeni e molti di altre nazionalità. Fra i presidi del territorio il circolo Arci, il centro sociale e, molto attiva, l’associazione San Paolo & Borgonuovo.

“Il circolo – spiega il presidente Andrea Landi- è nato nel 1953 in via Pistoiese e dai primi anni ‘60 si trova nella nuova sede di via Lorenzo da Prato. Oggi il circolo è completamente cambiato nel suo aspetto e le sue funzioni spaziano dal tavolo per la briscola alle cene solidali, dalla ginnastica dolce del mattino, alla pizzica, dal burraco, alla collaborazione con Si-po e Associazione Prato-Wangen, da uno spazio che un gruppo di giovani usa per sala prove al ritrovo della comunità evangelica Filippina alle prove di alcune corali e teatro. La musica - continua Landi - allieta ogni weekend, con la possibilità di mangiare in pizzeria. Inoltre, ospitiamo la sede del gruppo podistico Prato Nord e siamo ancora sede legale del gruppo Ciclistico Borgonuovo”.

Nel corso degli anni il circolo ha aiuto molte associazioni con eventi e manifestazioni per esempio l’Att, la fondazione Pitigliani, Dynamo Camp, Prama, Unicef, Emergency, la Forza di Giò, associazione Ciechi e Ipovedenti e tante altre. “Collaboriamo inoltre – precisa Landi - con la cooperativa Pane e Rose e con la Società della Salute infatti, abbiamo 2 ragazze e 2 ragazzi con diverse problematiche, inseriti 4 ore nel lavoro del circolo come addetti alla pulizie, banconisti e camerieri”.

“Il circolo – conclude Andrea Landi – rappresenta nel quartiere un presidio di legalità ma è anche il faro acceso nella nebbia di un quartiere che, dopo le 20, chiude ogni attività restando di fatto l’unico punto aggregativo e dove si possono vedere le partite di calcio che sono sempre un motivo di discussione ma anche motivo d’inclusione e dello stare insieme. Avremmo bisogno di aiuti concreti, sopravvivere è sempre più difficile, oltretutto veniamo da anni che ci hanno segnato, Covid, bollette pazze, alluvione. Fungiamo da presidio sociale, che ne sarebbe di queste persone se non ci fossimo? Al momento ci sono una decina di volontari”. Il Centro civico Borgonuovo è una struttura territoriale del Comune di Prato, a servizio dei cittadini e delle cittadine, in cui sono svolte attività con finalità di inclusione, coesione e solidarietà sociale, di aggregazione, culturale e ricreativa e si ispirano ai principi della partecipazione e della cittadinanza attiva. In questa sala è presente anche un punto di Alia che è aperto il mercoledì dalle 8.30 alle 13.

Molto attiva l’associazione San Paolo & Borgonuovo. Densamente abitata la zona ha problemi di parcheggio. “Stiamo lavorando ad una proposta per riqualificare via Vivaldi, che porterà non solo ad un aumento sostanziale di posti auto ma più in generale ad una riorganizzazione degli spazi che comporterà anche un’implementazione del verde urbano”. Poi la sicurezza. “Un problema molto complesso che è sotto gli occhi di tutti – continua Mariotti - e che non riguarda solo il nostro quartiere. Al di là di fare richieste come quelle di una maggiore presenza di pattuglie delle forze dell’ordine soprattutto in orario notturno o dell’installazione di altre telecamere, ci stiamo interrogando anche al nostro interno per cercare di capire se ci sono interventi che possiamo portare avanti per prevenire alcuni fenomeni. Una riflessione è che siamo diventati sempre di più un quartiere dormitorio, quando lo svolgersi di eventi positivi sfavorirebbe alcune situazioni”.

Altro tema è quello del distretto sanitario. “I cittadini – precisa Mariotti – attendono la casa della comunità da oltre 10 anni. Il cantiere c’è da oltre un anno. Abbiamo cercato di avere degli incontri con chi di dovere per ottenere delle risposte ma non è stato possibile e poi è avvenuto il commissariamento. Vorremmo rassicurazioni almeno sull’opera”. Per quanto minore rispetto ad altri quartieri, nella zona c’è un problema di allagamenti che si sono aggravati con i cambiamenti climatici.

“Publiacqua – spiega Mariotti – sta portando avanti un progetto risolutivo che gli ingegneri, il presidente Perini e l’allora assessore Faggi hanno presentato alla cittadinanza in un’assemblea pubblica che abbiamo organizzato a febbraio. Sappiamo che ci vorranno anni per realizzarlo completamente, ma confidiamo che il primo lotto possa partire a breve. Altra questione – continua Mariotti – è quella degli abbandoni dei rifiuti su cui abbiamo avuto un incontro col vicepresidente di Alia Ciolini. Si lega al tema precedente perché uno dei punti, via viottola di San Paolo, che si trova tra via Nuti e via Fioravanti, che sarà riqualificato dal progetto di Publiacqua, è proprio uno di quelli soggetti ad abbandoni”.

Un’altra battaglia portata avanti dall’associazione è quella per l’anagrafe. “Come è noto abbiamo ottenuto alcune risposte interloquendo con l’amministrazione comunale poi decaduta, ma restano altre questioni su cui abbiamo presentato una petizione firmata da oltre 300 persone. Confidiamo che il Commissario Sammartino tenga in considerazione il tema”.

Monica Bianconi