
Uno degli scorci del quartiere
Ha l’aspetto di una di quelle frazioni del sud con casette a un piano colme di terrazzi ricchi di fiori e agrumi, strade storte, l’odore del sugo in cottura, l’orgoglio dell’appartenenza, il saluto di chi ti incontra senza conoscerti, la voglia di dialogare. Il Cantiere è oggi una porzione di Prato connaturata a Prato, chiusa in un triangolo tra il fiume Bisenzio e il terrapieno delle due ferrovie che si riuniscono proprio in questo triangolo. Oggi uno spazio di vivibilità che ebbe origini confuse e contrastate per una crescita che traeva alimento da capanne ad uso dei lavoratori della ferrovia Maria Antonia, poi utilizzate e trasformate dalla prevalente immigrazione meridionale con connotazioni urbanistiche fantasmagoriche senza un piano regolatore, seguendo le ferrovie e poi vicoletti, corticine e una straordinaria chiesetta che ha l’aspetto di una missione spagnola nella California del Sud, con le sue campane a vela, anzichè il campanile, così come ci hanno abituato a vederle negli Spaghetti-western. Ci volle l’impegno dei vari politici, che cominciarono a intravedere una base elettorale efficiente insieme alle istanze dei cittadini, per trasformare questo lembo di terra in zona legalizzata e per tratti anche gradevole. Una parte di Prato che fa bel contrasto con lo sviluppo della cosiddetta Prato-bene ovvero la Pietà e la Castellina, trasformatesi agli inizi degli anni ’70 con costruzioni importanti a due piani in stile classico, affidate talune ad architetti di grido. Lungo la pista ciclabile Fausto Coppi lungo il Bisenzio, accedendo da via Ferrari, è stata completata un’area verde con alberi, sorta durante la realizzazione della pista ciclabile. Qui sono stati posti due container, un doppio container ad uso sala polivalente ed uno singolo ad uso ripostiglio-deposito per le associazioni. Da tempo è ormai funzionante anche l’associazione ex Cantiere che si occupa della riqualificazione urbana e sociale della zona.
Non è più terreno abbandonato da Dio e dagli uomini, dove droga e prostituzione hanno avuto agli inizi parziale ospitalità, ma un lembo di Prato fiero della propria caratterizzazione, urbanisticamente adiacente alle zone ’nobili’ di Prato pur differeziandosi in maniera netta sul piano sociale e della vivibilità: qui nel Cantiere il profumo delle cose semplici fatte in casa, nella Pietà e nella Castellina la Prato dell’eccellenza.
Roberto Baldi