CARLO BARONI
Cronaca

Tartufo, tante novità. Festa per 30 Comuni

Un vasto areale che va da Bientina, Calcinaia, a Palaia, Peccioli, Ponsacco, Pontedera, San Miniato, fino a Volterra, Barberino Val...

Il prelibato bianco d’autunno, delizia per le nostre tavole

Il prelibato bianco d’autunno, delizia per le nostre tavole

Un vasto areale che va da Bientina, Calcinaia, a Palaia, Peccioli, Ponsacco, Pontedera, San Miniato, fino a Volterra, Barberino Val d’Elsa, Castelfiorentino, Cerreto Guidi, Certaldo, Empoli, Montelupo Fiorentino, Tavarnelle Val di Pesa e Vinci. In tutta quest’ampia zona si raccolgono ogni anno una media di 30 quintali di tartufo fra bianco, nero e marzuolo. Per la maggior parte orientati all’export, con punte significative sul mercato Usa. Ma quest’anno per iniziare la raccolta bisognerà attendere il primo ottobre. La Toscana ha fatto una scelta precisa.

Per consentire ai boschi di riprendere fiato e rigenerarsi dopo il caldo estivo, intervallato da scrosci improvvisi e violenti. Però si potrà continuare la caccia fino al 15 gennaio, in modo da sfruttare anche una porzione del mese invernale in cui potranno esserci ancora pepite. Una scelta dettata dai cambiamenti climatici intervenuti nell’ultimo decennio che hanno cambiato sensibilmente la stagione del diamante della tavola e l’habitat nel quale, misteriosamente, si riproduce per spore con un grande supporto della giusta dose di umidità e freddo mattutino.

Intanto il nero d’estate, quest’anno, ha dato soddisfazioni a trifolai e commercianti di tartufo: ottima qualità e abbondanza. Un riscatto, dopo che il marzuolo non era andato benissimo e che, prima ancora, il prelibato bianco d’autunno aveva fatto tribolare. Di certo lo spostamento del calendario sta comportando, in alcuni casi, una nuova programmazione delle date dei tanti eventi dedicati alla promozione del tartufo. Per San Miniato ci sono le date ufficiali della prossima kermesse: 5-16, 22-23 e 29-30 novembre. Una delle novità sarà il cambio del nome.

Non più mostra mercato nazionale del tartufo di San Miniato. "Ma delle colline sanminiatesi": una scelta ben precisa per incentivare e formalizzare la partecipazione diretta di tutti e trenta i Comuni che ne fanno parte. Sarà la festa di tutti i Comuni del Tartufo. E quindi anche della Valdera e della Valdicecina che sono terre ricchissime di questo prelibato frutto dei boschi, contribuendo con quote rilevanti al totale annuo che viene raccolto. In che modalità i Comuni delle Colline Sanminiatesi "entreranno" come protagoniste nella festa di San Miniato. Sicuramente l’evento sarà vetrina di promozione e valorizzazione – questo è stato già annunciato nelle settimane scorse – delle tipicità di tutti i territori.

Carlo Baroni