
SOS Volterra, Mamme Alta Val di Cecina, Difendiamo l’ospedale e Volterra Infanzia tornano all’attacco sui temi della sanità in Valle
"Il Comune di Volterra si candidò ad ospitare la Rems quando nove realtà della Toscana dissero ’no’. Per questo non possiamo accettare che oggi si dimentichi la nostra storia". È l’attacco delle associazioni SOS Volterra, Mamme Alta Val di Cecina, Difendiamo l’ospedale e Volterra Infanzia, che tornano a chiedere con forza la realizzazione della nuova residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza.
Secondo i promotori, Volterra è divenuta un riferimento interregionale per Toscana e Umbria e ha potuto realizzare la struttura intermedia di Villa Aeoli. "Sono state create decine di posti di lavoro e attivata la Rems provvisoria con trenta posti letto – spiegano –. Con l’intermedio arriviamo a quarantadue posti complessivi. A regime saranno cinquantadue, di cui quaranta Rems e dodici di struttura intermedia". La presenza di questi istituti, sottolineano, "ha rappresentato un rafforzamento anche per il Commissariato, il carcere e le forze dell’ordine".
Il percorso, però, si sarebbe inceppato dal 2019. "Il progetto della nuova Rems, già interamente finanziato, doveva ottenere l’approvazione finale della Commissione edilizia comunale, ma fu inspiegabilmente bocciato. A salvare la situazione intervenne solo mesi più tardi la Soprintendenza. Da lì è iniziato l’incubo che ha messo più volte a rischio l’intera operazione, con conseguenze ancora oggi pesanti".
Le associazioni puntano il dito contro "gravi errori strategici, tattici e operativi, con ricadute in parte ancora imprevedibili". Nel frattempo, ricordano, "Empoli è passata da 9 a 19 posti mentre qui si dormiva. I costi, invece, sono lievitati a dismisura e il divario con altri territori si è allargato". La Rems resta comunque tra le priorità. "È uno dei nostri dieci punti e vogliamo vederla presto realizzata. La sicurezza deve essere garantita, soprattutto per chi lavora in queste strutture, chiamato ogni giorno ad affrontare situazioni difficili e delicate. Non ci spelleremo certo le mani ad applaudire quando sarà inaugurata, perché siamo già in ritardo di sei anni sulla tabella di marcia".
Ilenia Pistolesi