
Il luppolo è un ingrediente fondamentale del processo produttivo della birra: da poche ore è iniziata la raccolta 2025
Le premesse sono tutte ottime. Stiamo parlando della raccolta del luppolo, iniziata proprio da una manciata di ore. Uno dei pochi luppoleti esistenti in Italia si trova a Crespina Lorenzana ed appartiene a Fabrizio Di Rado, titolare dell’Opificio Birrario, azienda agricola artigianale biologica nata nel 2012 dove si coltivano e trasformano anche malto e orzo. L’operazione di raccolta avviene manualmente su una superficie di 1 ettaro dove si trovano circa 1000 piante e si esaurisce in appena 10-15 giorni, durante i quali vengono decise le sorti della prossima produzione di birra.
"Fortunatamente – dice Di Rado – nonostante le alte temperature di questa estate, arrivate in più occasioni a toccare i 40 gradi, possiamo parlare di una buona annata sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. Certo è che le condizioni climatiche sempre più imprevedibili quanto estreme rendono complicato svolgere questo lavoro; tuttavia, anche per questo 2025 non ci possiamo lamentare". Una birra letteralmente realizzata partendo dalle risorse del territorio. "Il momento della raccolta – commenta Cinzia Pagni, presidente Cia Etruria – è il più delicato in assoluto poiché è qui che si decidono le sorti del prodotto. Realtà come quella dell’Opificio Birrario a chilometro zero e dotate di una filiera cortissima – aggiunge – rappresentano una vera eccellenza non solo per la nostra confederazione ma per l’intero territorio che ne viene valorizzato".
Il luppolo, infatti, è uno dei quattro ingredienti necessari per la produzione birraria. È un ingrediente fondamentale del processo produttivo. L’aspetto funzionale più direttamente colto dal consumatore è l’importantissimo ruolo di conferire il sapore amaro alla birra e arricchirne l’aroma. Inoltre, funge anche da conservante naturale, grazie alle spiccate proprietà antibatteriche.