Si è parlato dei problemi dell’agricoltura lucchese nell’incontro promosso dalla Cia Toscana Nord con l’europarlamentare Dario Nardella. All’ordine del giorno del faccia a faccia con l’esponente del Pd, tenutosi nei giorni scorsi nella sede del Frantoio sociale del Compitese, la contrarietà alla nuova Pac – la politica agricola comune – insieme al ricambio generazionale e la crisi del comparto.
Il momento di riflessione ha visto la partecipazione dei rappresentanti della Cia Toscana Nord guidati dal presidente Luca Simoncini e dal presidente regionale Valentino Berni. Presenti anche i consiglieri regionali del Pd Valentina Mercanti e Mario Puppa. Temi importanti, dunque, rispetto ai quali la politica europea rappresenta il luogo preposto a legiferare su un comparto che in Lucchesia conta molte imprese e forza lavoro.
"Abbiamo fortemente voluto questo confronto – afferma il presidente Luca Simoncini – poiché avevamo bisogno di rappresentare la situazione in tutta la sua complessità; oltre ad aver sottolineato che, come Cia, siamo in mobilitazione permanente contro la nuova Pac, diciamo “no” alla riduzione delle risorse per le aziende agricole e al fondo unico per l’agricoltura". La richiesta di Simoncini mira al bisogno di ottenere "un’agricoltura più vicina alle aziende agricole, che abbia a disposizione un suo fondo e che favorisca l’ingresso dei giovani e il ricambio generazionale, nonché dia la possibilità di fare reddito alle nostre aziende agricole: solo così si potrà parlare concretamente di rilancio del comparto".
Durante l’incontro con Nardella, Mercanti e Puppa, è stata inoltre affrontata la questione del florovivaismo, tema ritenuto "caldo" dai rappresentanti degli agricoltori, affrontando inoltre la questione, anch’essa cruciale, connessa alla difficoltà di un reale cambio generazionale "che garantisca la prosecuzione delle attività".
Conclude Simoncini: "Le nostre aziende sono sempre meno, basti pensare che negli ultimo dieci anni abbiamo registrato un calo del 50%; questo incontro – termina il presidente – è servito per lanciare un allarme chiaro, che metta in luce i problemi e porti i nostri amministratori a trovare soluzioni concrete".
Maurizio Guccione