
Nuovo vertice nella notte dopo l’esclusione dell’assessora di Pontedera. Dentro Nardini e Mazzeo più due pisani. C’è la Valdicecina non la Valdera.
Se il commissariamento del Pd doveva innanzitutto calmare le acque in vista delle regionali, il risultato per ora è disastroso. Almeno a giudicare i tempi regolamentari. Già perché se nei supplementari la barca eviterà l’affondamento lo sapremo solo stamani dopo un’altra riunione notturna svoltasi ieri a Pontedera. Ma che per Vinicio Peluffo, il commissario bonacciniano gradito anche a Elly Schlein inviato dal Nazareno per tentare di fermare la deriva interna del tutti contro tutti, il compito fosse molto complicato lo sapevano anche i muri ma ora è una plastica realtà.
Andiamo con ordine: il via libera alla lista dei candidati alle elezioni regionali d’autunno ha fatto infuriare la Valdera che, per mezzo dell’esclusione di Sonia Luca, assessora a Pontedera, è stata letteralmente cancellata, per fare, invece, posto a due candidature della Valdicecina (Catia Sparapani iscritta di Casale Marittimo e Catia Taddei di Castelnuovo), ma anche a causa di un sovradimensionamento pisano con la presenza, in virtù della deroga frutto di un accordo complessivo e nazionale, per il presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo, ma anche del capogruppo dem in consiglio comunale Matteo Trapani e del segretario cittadino "congelato" Andrea Ferrante. Alessandra Nardini, assessora uscente, è capolista e Gabriele Toti in quota Valdarno (ma ex sindaco di un Comune come Castelfranco recentemente strappato al Pd, sbottano i malpancisti dem).
Ultima casella riempita, almeno per ora, quella di Katia Lazzereschi, tesoriera del circolo Santa Maria a Monte. Già, sub iudice perché la candidata avrebbe già dato la disponibilità a ritirarsi proprio per far rientrare dalla finestra l’assessora pontederese, già celebrata nei giorni scorsi perfino da Eugenio Giani, invece esclusa, pare per volontà degli schleiniani che non volevano candidature femminili "forti". Da parte loro si ribatte che il posto a Sonia Luca l’ha fatto perdere invece proprio la deroga a Mazzeo.
E ora che succede? Intanto, 11 sindaci hanno preso le distanze da queste scelte. E non sono persone qualunque. Firmano la lettera piccata il primo cittadino di Pontedera, Matteo Franconi, il suo collega di Vecchiano (e presidente della Provincia) Massimiliano Angori e la presidente dell’Unione Valdera e sindaca di Buti, Arianna Buti, insieme ai colleghi di San Miniato, Vicopisano, Calcinaia, Santa Luce, Peccioli, Crespina Lorenzana, Bientina e Palaia: "La decisione di escludere Sonia Luca rappresenta una scelta inspiegabile nel metodo prima ancora che nel merito, poiché calpesta i principi stessi che sottendono la tenuta della nostra comunità. Senza alcuna motivazione si è deciso di andare contro le indicazioni espresse in maniera unanime a livello territoriale come correttamente riportate dal commissario Vinicio Peluffo alla segreteria regionale".
E nel mirino finisce il segretario toscano, Emiliano Fossi, fedelissimo di Elly: "Forzare la mano senza tener conto della voce e delle proposte dei territori significa minare alla radice il valore dell’ascolto e del confronto, elementi ritenuti (e dichiarati) fondativi dal partito regionale e dalla segretaria nazionale. Chiediamo a Fossi e Peluffo di adoperarsi con ogni strumento possibile affinché il quadro delle candidature dem nel collegio pisano torni a contraddistinguersi in chiave plurale e rappresentativa dell’elaborazione politica dei territori". E’ stata un’altra notte agitata per il Pd.