
A fine agosto inizierà la vendemmia per le varietà precoci, come lo Chardonnay
Con le prime uve che iniziano a cambiare colore, in Valdichiana si respira già aria di vendemmia. I preparativi sono in corso, anche se l’annata non si preannuncia tra le più generose in termini di quantità. A tracciare un quadro dell’attuale situazione è Lidia Castellucci, presidente di Coldiretti Arezzo, che parla di una stagione "complicata ma sotto controllo", segnata da un clima instabile e da criticità che gli agricoltori hanno imparato a gestire. "Abbiamo avuto due fattori climatici che hanno condizionato pesantemente la stagione – spiega Castellucci –: da un lato le piogge di maggio, che hanno portato ad attacchi di peronospora, dall’altro il caldo umido di giugno che non ha certo aiutato le colture. Le aziende hanno dovuto intervenire con trattamenti, biologici o sistemici a seconda delle scelte produttive, per contenere le malattie fungine".
Una stagione che quindi non sarà particolarmente abbondante in termini di resa. "Non parliamo di un’annata di carico – precisa –. La produzione sarà nella media, ma ora tutto dipende da come sarà il mese di agosto. Le temperature più fresche dei giorni scorsi potrebbero rallentare l’invaiatura e ritardare la raccolta, ma è ancora presto per fare previsioni definitive". In Valdichiana, nello specifico, si sono registrate piogge intense e localizzate nello scorso fine settimana.
"Ci sono state anche grandinate – racconta la presidente di Coldiretti – ma fortunatamente non sembrano aver causato danni rilevanti. Nella zona bassa della valle, dove le temperature sono più alte, le uve matureranno prima rispetto a quelle delle colline. Le varietà precoci, come lo Chardonnay, potrebbero essere pronte per la raccolta già alla fine di agosto". Ora il lavoro nei vigneti è rivolto alla gestione dell’ultima fase prima della vendemmia: monitoraggi costanti, valutazione dell’invaiatura, controllo delle fitopatie. "Il clima continua a essere il fattore più imprevedibile – sottolinea Castellucci –. È un’agricoltura che richiede prontezza, adattamento e investimenti nelle tecnologie di campo, per poter reagire con rapidità agli stress ambientali sempre più frequenti". Nonostante le difficoltà, non manca la fiducia degli operatori del settore. "Il nostro territorio ha risposto bene e i vigneti, pur con le fatiche di quest’anno, sono in buone condizioni – conclude –. La speranza è che agosto non porti ulteriori criticità, così da arrivare a settembre con uve sane e di qualità. L’impegno degli agricoltori è massimo, anche per garantire continuità e valore al nostro vino, che resta uno dei fiori all’occhiello dell’agricoltura aretina".