
Francesco Contorni, presidente Fisi
La pubblicazione dei beneficiari del cosiddetto decreto ‘Ristori Appennino’ ha scatenato un dibattito tra gli addetti ai lavori e non solo. La misura, lo ricordiamo, era stata presa "per contrastare la crisi causata dalla scarsità di precipitazioni nevose e dalla conseguente diminuzione delle presenze turistiche, nel periodo dal primo novembre 2023 al 31 marzo 2024, nei comuni montani degli Appennini", come si legge nel testo del decreto. Per questo motivo: "E’ riconosciuto, nel rispetto della normativa europea in materia di aiuti di Stato, un contributo a fondo perduto in favore degli esercenti attività di impianti di risalita a fune e di innevamento artificiale, nonché di preparazione delle piste da sci, dei noleggiatori di attrezzature per sport invernali, dei maestri di sci, iscritti negli appositi albi professionali, e delle scuole di sci presso le quali i medesimi maestri di sci risultano operanti, delle agenzie di viaggio, dei tour operator, dei gestori di stabilimenti termali, delle imprese turistico-ricettive e delle imprese di ristorazione, che svolgono la propria attività nei comuni ubicati all’interno dei comprensori e delle aree sciistiche della dorsale appenninica".
Sulla questione interviene Francesco Contorni, presidente del Comitato Appennino Toscano della Fisi (Federazione italiana sport invernali). "Siamo pienamente consapevoli della centralità del sistema legato agli impianti di risalita – spiega –. Quello che ritengo ingiusto è il fatto che in un contesto di necessaria valorizzazione del turismo sportivo come volano per un intero territorio, il lavoro portato avanti dai comitati regionali della Federazione in questo senso non venga mai riconosciuto a livello economico.
"Il Comitato toscano – spiega Contorni – nel corso di una stagione invernale organizza tra le 60 e le 70 gare, portando migliaia di persone nelle località sciistiche di tutta la regione, in particolare del territorio di Abetone Cutigliano. Questo rappresenta un grandissimo sforzo da parte del Comitato e dispiace che tale impegno, anche economico, non venga valorizzato dal punto di vista economico. Ogni anno destiniamo una cifra intorno ai 15-16mila euro come contributo per l’organizzazione delle gare ed è ormai chiaro che senza questi denari molte delle gare che fanno parte del calendario non sarebbero svolte. Solo la Regione – conclude il presidente – negli ultimi anni ha riconosciuto con dei contributi ad hoc il lavoro svolto dalla Fisi Toscana. Dispiace che a livello nazionale non si riscontri la stessa sensibilità".
Davide Costa